Uno spazio di riflessione condivisa che ha il compito di accompagnare tutti i territori impegnati nella realizzazione dei progetti sul bando “Welfare di Comunità e innovazione sociale” attraverso il confronto fra pari, concentrandosi sulla condivisione di problemi e soluzioni e con la progressiva individuazione di buone prassi e di modelli di intervento.
E' così che si presenta la Comunità di Pratiche, l'iniziativa inserita all'interno del percorso di monitoraggio e valutazione dei progetti triennali, attualmente sono coinvolti i 9 progetti della prima edizione avviati nel 2015 e sarà estesa anche agli altri territori mano a mano che si avvieranno i progetti.
Un confronto molto concreto, quello attivato da Comunità di Pratiche, basato sull’analisi delle pratiche e sulle domande. Ed è proprio dalla semplificazione delle domande che si è partiti per realizzare una prima agenda, completa dei temi prioritari da affrontare e costruire così gli incontri, chiedendo ai territori di candidarsi per condividere con gli altri le proprie risposte a seconda delle tematiche su cui ci si sente di avere qualcosa da raccontare.
Saranno 2 o 3 le pratiche affrontate a incontro, con uno o più territori come testimoni della pratica a tema, agli altri territori invece sarà chiesto di porre domande, così che ogni resoconto si concentri solo sulle soluzioni adottate secondo una logica di “sapere d’uso” e non di fondamenti teorici o scuole di pensiero.
Un modello, quello dello scambio tra pari che ha una storia lunga, come hanno sottolineato i coordinatori dell’iniziativa Ennio Ripamonti e Stefano Laffi.
Tra i primi ad accorgersi dell’efficacia del problem solving peer-to-peer, infatti, anche la Xerox, la multinazionale delle fotocopiatrici, che rilevò subito come gli utenti, per risolvere i problemi incontrati, oltre alle istruzioni e ai manuali, preferisse soprattutto chiamare altre persone che, come loro, avevano acquistato una fotocopiatrice simile.