Al centro del progetto c’è la cosiddetta sfida educativa.
“Al centro del progetto c’è la cosiddetta sfida educativa.” Afferma Michelangelo Belletti, è lui il responsabile di Family Like e presidente della cooperativa Vedogiovane, capofila del progetto che intende trasformare il territorio a nord di Novara in una realtà a misura delle famiglie con minori. “Le famiglie sentono fortemente la responsabilità dell’educazione dei propri figli, ma hanno sempre meno tempo per occuparsene e non sanno a chi affidarsi. Anche perché il territorio su cui ci muoviamo, da Ghemme ad Arona, ha una popolazione di circa 155.000 abitanti, distribuiti in piccolissime realtà. Solo una rete composta da famiglie, enti pubblici e realtà private, può offrire soluzioni concrete”.
Fondamentale in questo senso il ruolo dei consorzi intercomunali per la gestione dei servizi socio assistenziali di Borgomanero, Arona e Castelletto Ticino. Il primo passo del progetto nato all’interno della cornice di Welfare in Azione, è mettere a sistema quello che si fa e già c’è. Va valorizzato quanto funziona: “Come il Peiv, progetto educativo dell’istituto Vergante”, continua Belletti, “che offre supporto in caso di disagio scolastico, orientamento di adolescenti e famiglie nei periodi di chiusura delle scuole”.
Le figure professionali e le competenze ci sono, secondo Belletti:
“I Centri educativi per minori saranno trasformati in centri educativi diffusi: potranno accogliere i minori che non sono in una situazione tale da richiedere la presa in carico dei servizi sociali ma che possono ugualmente avere bisogno di riferimenti.” Papà e mamme protagonisti. “Si sono già costituiti dei tavoli, gruppi di genitori che condividono problemi e si attivano per una soluzione. Ad Arona è in fase di sperimentazione il “co- baby”, spazio dedicato ai bambini nella stessa struttura che ospita i genitori in co-working, il lavoro in comune”.
Lo scopo è trasformare il Nord della provincia di Novara in un territorio “family friendly” in cui avere e crescere dei figli non sia un problema e, nel caso di situazioni di disagio, non ci si senta soli ad affrontarli. Come nel caso del progetto Family Like: il primo passo dell’azione del progetto riguarda il portale online. “Per ora abbiamo un sito www.familylike.it, a breve nascerà un portale web su scuole, negozi, associazioni, enti che promuovono servizi e iniziative per le famiglie con figli. La selezione sarà fatta sulla qualità della proposta” chiarisce Belletti, “la sua riuscita dipenderà dalla capacità di raggiungere davvero numeri elevati di contatti e interazioni; il portale sarà anche uno spazio dove inserire competenze e informazioni cosicchè attraverso la condivisione e lo scambio, si possano trovare più facilmente le risorse del territorio, risposte a bisogni di orientamento e, perché no, creare anche gruppi di famiglie che si uniscano per creare soluzioni ai propri bisogni. Un’operazione costosa che però possiamo ipotizzare si ripaghi con la vendita di spazi pubblicitari, sempre garantendo che questo non infici la qualità delle interazioni e delle informazioni”, conclude.