Nell’ambito territoriale del garbagnatese vivono circa 191.663 abitanti. Divisi tra i comuni di Baranzate, Bollate, Cesate, Garbagnate Milanese, Novate Milanese, Paderno Dugnano, Senago e Solaro. “Molti di questi cittadini dopo la crisi economica degli ultimi anni ha vissuto un momento di difficoltà occupazionale, o direttamente o di persone vicine”, spiega David Chinello, responsabile del progetto #VAI, verso una comunità di persone che genera vicinanza, attivazione e innovazione. “Poi è arrivata la difficoltà nel mantenimento della casa e il rischio, per tanti cittadini, di cadere nella fascia di povertà. Per questo tutto il progetto è rivolto a loro, ai “vulnerabili”. L’obiettivo del progetto è quello di ripensare al sistema di Welfare ma soprattutto quello di rifare comunità, a partire da una serie di esperienze che il territorio ha intrapreso negli anni e di un percorso di riflessione avviato anche nell’ambito dei servizi sociali.
Fare comunità dopo la crisi è fondamentale. La frammentazione e lo sfilacciamento dei legami, prima familiari e poi anche sociali, si configura come il tassello che rende più fragili le persone soprattutto nei contesti di crisi.
Il progetto si baserà su tre azioni principali: consumo sostenibile; sostegno abitativo e attivazione comunitaria.
Il consumo sostenibile e il sostegno alimentare si realizzerà attraverso la creazione di un emporio solidale e iniziative di riciclo, riuso, baratto, recupero alimentare e l’innovativa App “NONSPRECO” che metterà in contatto cittadini e commercianti. Il sostegno abitativo prevede invece il supporto alle persone che si trovano in situazioni di indebitamento e che non hanno accesso a opportunità di credito, proponendo percorsi di rientro dal debito, di attivazione e responsabilizzazione e di acquisizione di competenze per migliorare la gestione del bilancio familiare.
Filo conduttore per l’intero progetto, sarà l’attivazione comunitaria, cercando di promuovere grazie anche a spazi di confronto e di aggregazione, la capacità di riconoscere persone che si trovano in stato di vulnerabilità per aiutarle, in collaborazione con i servizi sociali e le realtà che si occupano già da tempo di assistenza. Ci piacerebbe che l’attivazione di legami e reti sociali solidali si configuri sempre più come momento di opportunità e crescita per tutti i cittadini e le organizzazioni del territorio. “Quella che vogliamo portare a termine”, spiega Chinello, “è un’azione di governance dove “siamo sulla stessa barca”. Dove il soggetto pubblico, quello privato e le associazioni lavorano insieme e simultaneamente per il bene del territorio che abitano”.