«Se c’è una cosa che ti insegna la maternità è che non si può fare tutto da soli, gli altri diventano una risorsa irrinunciabile». Una lezione questa, che Linda ha imparato bene, sulla propria pelle, dopo aver superato una depressione post-partum durata tre anni, e come tutte le lezioni più dure e importanti della vita, l’ha custodita, cullata e, una volta arrivato il momento, l’ha condivisa perché la sua esperienza, potesse diventare una piccola luce, in grado di illuminare il cammino di altre donne in un momento difficile.
A poco più di trent’anni e con una bimba di 6, Linda è stata tra i primi cittadini che hanno partecipato alla riqualificazione di Palazzo Granaio, a Settimo Milanese, uno spazio recuperato grazie al progetto Oltre i Perimetri, vincitore del bando sul welfare di comunità, di Fondazione Cariplo. «È iniziato tutto con l’inaugurazione del Palazzo dopo i lavori di ristrutturazione», racconta Linda, «ho partecipato perché quel luogo è legato al territorio dove sono cresciuta, ai miei ricordi d’infanzia. Per moltissimi anni è stato un edificio abbandonato, dove da bambini ci avventuravamo a caccia di fantasmi. Quando ho saputo che, dopo i restauri, avrebbero chiesto ai cittadini di partecipare ad una riunione per capire quali attività avrebbero potuto attivare all’interno del palazzo, ho deciso di partecipare subito».
Palazzo Granaio d’altronde non è uno spazio qualsiasi, ma uno dei cuori pulsanti di Oltre i Perimetri. Qui ha sede uno dei quattro #OPCafè creati nell’ambito del progetto: spazi aperti dove i cittadini non solo possono accedere ai servizi del territorio, ma possono anche arrivare a pensarli e svilupparli, insieme alle associazioni e agli operatori, sono luoghi di attivazione, insomma dove le proposte dei singoli possono prendere vita insieme alla comunità e diventare una risorsa per tutti. Una proposta infatti Linda l’aveva bene in mente: «Mi sarebbe piaciuto rendere disponibile uno spazio per i bambini e i genitori, dove le mamme potessero giocare coi propri figli, ma anche incontrarsi, scambiarsi informazioni, confrontarsi tra loro: il confronto è fondamentale», continua Linda, «la maternità ti fa entrare in un mondo completamente nuovo dove è molto facile sentirsi soli e spaesati.
Io ricordo che all’inizio facevo molta fatica a organizzarmi, mi è anche capitato di cercare online un metodo per tenere in ordine la casa! Cercavo insomma, delle indicazioni per rendere la gestione familiare un po’ più semplice, uno spazio di incontro con altre donne che stavano attraversando il mio stesso momento di vita, sarebbe stato utile».
Una proposta infatti Linda l’aveva bene in mente: «Mi sarebbe piaciuto rendere disponibile uno spazio per i bambini e i genitori, dove le mamme potessero giocare coi propri figli, ma anche incontrarsi, scambiarsi informazioni, confrontarsi tra loro: il confronto è fondamentale», continua Linda, «la maternità ti fa entrare in un mondo completamente nuovo dove è molto facile sentirsi soli e spaesati. Io ricordo che all’inizio facevo molta fatica a organizzarmi, mi è anche capitato di cercare online un metodo per tenere in ordine la casa! Cercavo insomma, delle indicazioni per rendere la gestione familiare un po’ più semplice, uno spazio di incontro con altre donne che stavano attraversando il mio stesso momento di vita, sarebbe stato utile». E Linda non è stata l’unica a pensarla così, dalle riunioni coi cittadini sul futuro di Palazzo Granaio, sono uscite altre proposte simili. «Le richieste si assomigliavano, segno che anche altri adulti sentivano lo stesso bisogno di condivisione», il primo risultato degli incontri coi cittadini, un “Family Bar”, un brunch della domenica, dedicato alle famiglie, uno spazio di scambio per adulti e bambini, affiancato da un altro progetto parallelo, gestito in autonomia dalle mamme del territorio: «Si tratta di una merenda, organizzata un pomeriggio a settimana, dalle 16.30 alle 18,30, uno spazio dove le mamme possono parlare tra loro e i bambini possono giocare, una bella alternativa rispetto al fatto di rinchiudersi ognuna a casa propria coi propri figli», spiega Linda.
Io spesso passo più tempo coi bambini, parlare coi piccoli per me è rilassante, ma tante mamme chiacchierano tra loro. Questo è il modo migliore per creare nuove relazioni e formare nuovi legami
«Quello che abbiamo creato è uno spazio libero, c’è un angolo per i travestimenti, uno per il gioco, un altro per chi vuole leggere le storie, io spesso passo più tempo coi bambini, parlare coi piccoli per me è rilassante, ma tante mamme chiacchierano tra loro. Questo è il modo migliore per creare nuove relazioni e formare nuovi legami».
La costruzione di nuovi legami, infatti rappresenta uno degli obiettivi fondamentali di Oltre i Perimetri, che punta ad accompagnare i cittadini nell’ideazione di nuove risposte ai propri bisogni, in modo partecipato e condiviso, recuperando, riattivando e rinforzando anche le relazioni che da sempre sono presenti all’interno della comunità, come risorse preziose per il bene di tutti. La storia di Linda, in questo senso è emblematica.
Guardando indietro, a questi sei anni trascorsi “nel mondo delle mamme”, come lo definisce lei, Linda vede lo spazio di Palazzo Granaio, come ad un risultato importante, per sé stessa e per tutta la comunità. «Una storia brutta, qualsiasi essa sia, si racconta dopo averla superata e aver capito che non ci sono colpe. Io ho aspettato tanto prima di condividere la mia esperienza con la depressione post-partum, inizialmente rifiutavo il contatto con gli altri ma poi, quando sono stata meglio, ho capito che parlare era la medicina migliore. Si tratta di un atto liberatorio, raccontando la propria esperienza agli altri si apre davvero un mondo, non solo il problema risulta più accettabile, ma si presentano opportunità bellissime…come questa».