“Siamo all’inizio e di strada da fare ne abbiamo ancora tanta”, spiega Oliviero Motta, raccontando il programma di educazione finanziaria, sviluppato nell’ambito di Oltre i perimetri, sostenuto dal bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo. E se la strada è ancora lunga, Motta, responsabile del progetto, ha anche delle storie di successo da condividere. L’abbiamo intervistato per parlare insieme di come una maggiore consapevolezza nella propria gestione economica può cambiare la vita in meglio.
Proviamo a fare un bilancio di questi primo anno e mezzo di lavoro. Quali risultati avete ottenuto?
Con Oltre i perimetri abbiamo avviato un percorso di educazione finanziaria, a cui hanno partecipato oltre cento persone. È stata un’attività di gruppo molto apprezzata, ha coinvolto persone molto diverse tra loro, da ragazzi giovani, a professionisti, fino a pensionati, il che è anche uno spunto di riflessione su quanto un supporto nella gestione delle proprie finanze sia un bisogno sentito e trasversale. D’altronde questa non è una cosa che si impara a scuola, nessuno ce la insegna e dobbiamo capire da soli come gestire l’economia domestica al meglio. Il progetto poi rende disponibile una consulenza individuale in cui i cittadini possono approfondire la propria situazione grazie all’aiuto di un consulente. Per ora sono 35 le persone che si sono affidate all’ accompagnamento individuale.
Chi sono le persone che scelgono anche il percorso individuale?
Si tratta di persone provenienti da contesti diversi, alcuni avevano frequentato il corso di gruppo e desideravano semplicemente un aiuto ulteriore ma la maggior parte proviene da situazioni di indebitamento già critiche, diverse sono state infatti indirizzate dai servizi sociali. La cosa interessante infatti è che, oltre al supporto consulenziale, con Oltre i perimetri siamo riusciti ad attivare strumenti concreti per sopperire all’ indebitamento, grazie alla creazione di un fondo di garanzia, istituito attraverso un accordo tra Fondazione San Bernardino Onlus, Banca di Credito Cooperativo di Sesto San Giovanni e Sercop. Il fondo è proprio finalizzato a sostenere le famiglie che si trovano in forte difficoltà nella ristrutturazione del debito, offrendo un prestito con tassi vantaggiosi e periodi di tempo più sostenibili; a oggi sono 5 le famiglie che hanno attinto al fondo, per un totale di 45mila euro. Per altre persone, data l’entità e le caratteristiche del debito, abbiamo studiato un sistema di sostegno diverso: ci viene in aiuto la legge 3 del 2012 (anche detta salva suicidi n.d.r) che permette di stabilire davanti al giudice degli accordi con i creditori per il pagamento dei debiti insoluti, sulla base delle proprie reali disponibilità. Per aiutare chi si trova in situazioni economiche fortemente compromesse e fare ricorso a questo strumento, abbiamo stipulato degli accordi con l’ordine degli avvocati che prestano i propri servizi a chi è in difficoltà, pro bono.
Qual è l’aspetto più innovativo dei servizi di sostegno finanziario?
L’aspetto più innovativo e più interessante è essere riusciti veramente ad andare oltre i perimetri. L’idea era quella di raggiungere anche persone che normalmente non chiederebbero aiuto. Per questo motivo abbiamo deciso di organizzare corsi di gestione finanziaria persino nelle classi delle scuole medie, il percorso di formazione si conclude con degli incontri serali, che coinvolgono anche i genitori. È un modo per raggiungere gli adulti attraverso i ragazzi, offrendo ai più giovani la possibilità di imparare a controllare le proprie finanze da subito. Un’altra sperimentazione che testeremo quest’estate è quella della formazione finanziaria in azienda, sarà uno strumento di welfare aziendale per i dipendenti di Arkema
Come sarà strutturata la formazione in azienda?
Da giugno a luglio 2017 offriremo 3 incontri settimanali rivolti a 120 dipendenti, divisi in piccoli gruppi. L’idea è focalizzarsi sul budgeting e sul risparmio. Saranno poi attivate anche opportunità di percorsi individuali. Arkema è una delle ultime grandi aziende del rodense, ha oltre 250 dipendenti ed è determinante per l’economia locale. Moltissime famiglie dipendono dall’azienda e il suo andamento offre anche il polso della situazione sul territorio. La decisione di attivare l’educazione finanziaria in azienda è inoltre legata ad una necessità reale riscontrata dall’ufficio delle risorse umane che si è dovuto confrontare con un incremento delle richieste di anticipo del TFR e di cessione del quinto dello stipendio da parte dei dipendenti. Migliorare la gestione delle proprie finanze è un bisogno reale.
Che impatto ha avuto l’educazione finanziaria sul territorio?
Stiamo ancora seminando e c’è molto spazio per crescere. Sicuramente la consulenza individuale ha aiutato a raddrizzare delle situazioni anche molto compromesse ottenendo qualche successo. Una delle storie più interessanti è quella di una signora che aveva perso il lavoro dopo che la gioielleria in cui era dipendente aveva chiuso e, anche grazie alla consulenza individuale, ha deciso di avviare la propria attività, aprendo una nuova gioielleria. Se non ci fosse stato il percorso di accompagnamento per lei sarebbe stato più difficile creare il business plan e parlare con le banche. A volte quello che serve è una piccola spinta per poter camminare da soli.