È una storia di rinascita e di seconde occasioni quella di Carlo (nome di fantasia), diciassettenne milanese che vive nella periferia nord della città e, dopo aver abbandonato la scuola, si è ritrovato a far parte di quell’esercito di ragazzi che non studiano e non lavorano, i cosiddetti “neet” che in Italia sono circa 2,2 milioni.
Nove+ , il progetto sostenuto dal bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo, ha attivato un piano di employability, attraverso tirocini e inserimento lavorativo, pensando proprio ai ragazzi come lui perché, anche da giovanissimi, si può avere bisogno di una seconda occasione ed è proprio quella seconda occasione che può cambiarti la vita. «Alle scuole medie avevo fatto un po’ di fatica, non sono mai stato bocciato però e così mi sono iscritto alle superiori per diventare informatico». Eppure le difficoltà continuano. Per Carlo la scuola non è il luogo più adatto in cui fare emergere le sue capacità. Forse seduto ad un banco si sente stretto e cede a comportamenti che portano gli insegnanti ad intervenire con provvedimenti disciplinari. A metà anno si sente costretto a lasciare.
«Mi sono detto che forse avrei dovuto cambiare scuola e che la prossima volta sarebbe andata meglio». Così però non è. Il tempo passa ma Carlo a scuola non torna e, come molti coetanei che si trovano soli, a casa, con molto tempo per le mani, rischia di infilarsi in situazioni di cui poi potrebbe pentirsi. È così che, grazie agli educatori di Fondazione Aquilone, partner di Nove+, viene coinvolto nelle attività dellorganizzazione e scopre di avere risorse che non avrebbe mai immaginato.
«Facevo volontariato coi ragazzi con disabilità e nella cucina della scuola dell’infanzia. Mi sono accorto che sono bravo a fare questo tipo di cose così concrete». E questo è solo linizio per Carlo. A dicembre, grazie a Nove+, arriva la notizia di poter iniziare un tirocinio lavorativo con “Garanzia Giovani” alla Fondazione Mandelli. «La burocrazia ha un po’ rallentato le cose e fino a gennaio non ho potuto iniziare, ma avevo voglia di mettermi al lavoro il prima possibile, così ho cominciato comunque a frequentare l’organizzazione come volontario durante le vacanze», racconta Carlo. «Finalmente poi a gennaio ho iniziato sul serio».
Da lunedì a venerdì, dalle 8.00 alle 13.00, diventa il collaboratore del “tuttofare” della scuola, il suo tutor aziendale. Diventa la sua ombra, lo segue, osserva, lo aiuta, impara, in tutte quelle faccende di cura e manutenzione richieste nelle tre scuole gestite da Fondazione Mandelli. La scuola è finita ma Carlo, nelle ultime settimane del suo tirocinio, ha costruito un nuovo bagaglio di competenze e soprattutto ha scoperto nuove attitudini e passioni, una tra tutte: la cura del prossimo. «Mi piace aiutare gli altri e fare delle cose buone, e credo che mi riesca anche abbastanza bene, adesso questo lo so». Carlo oggi ha una bussola che lo aiuterà a navigare nel proprio futuro.
Foto: Elijah Henderson