Non ha esitazioni Gaia Realini, 29 anni, varesina di Malnate: «Dove mi immagino fra cinque anni? Sempre qui e di continuare a fare il lavoro che faccio oggi». Il suo qui e il suo oggi sono il Servizio formazione per le imprese di Confartigianato Varese , dove è arrivata quattro mesi fa con un contratto a tempo determinato («ma penso e spero che il rinnovo a fine anno possa arrivare, sono fiduciosa») per occuparsi di formazione. Il suo qui e il suo oggi però è anche l’attività di volontariato che continua a svolgere per la Fondazione della Comunità di Malnate con cui è rimasta in contatto dopo l’esperienza di 10 mesi di tirocinio concluso a giugno. Entrambe le realtà, Confartigianato e Fondazione Malnate, sono fra i soggetti coinvolti nelle rete strutturata dal progetto Giovani di Valore, promosso da Fondazione Cariplo sotto il cappello di welfare in azione.
«Ed è grazie proprio alle relazioni che ho costruito all’interno di quel network che sono arrivata in Confartigianato», sottolinea Gaia. Un bel trampolino, dunque.
La mia esperienza? testimonia di quanto possa essere decisivo mettere a disposizione dei giovani un incubatore capace di far dialogare le aziende e le persone del territorio. Con reciproco vantaggio.
Conosciamo un po’ più da vicino Gaia: «Ho 29 anni, sono di Malnate, ho frequentato il liceo scientifico e nel 2014 mi sono laureata in legge alla Statale di Milano». Ma la carriera da avvocato non faceva per lei. «No, ho incominciato il praticantato, ma poi ho scelto una strada diversa, più affine con i miei desiderata». Primo fra tutti, quello di fare un’esperienza nel non profit. «Fin da ragazzina mi sono impegnata nel volontariato, prima come animatrice ed educatrice nell’oratorio di Malnate, poi con il doposcuola della parrocchia, quindi in un centro diurno per disabili gestito dall’associazione La Finestra ». La chiave per entrare in questo mondo gliel’ha fornita proprio “Giovani di Valore”.
«Su Facebook mi sono imbattuta tramite il sito di progetto in una call di lavoro che offriva un tirocinio retribuito proprio presso la “Fondazione città di Malnate”, una realtà che io già conoscevo». Gaia si propone e viene presa. Lì è incominciato sul suo reale percorso professionale («prima di allora avevo lavorato saltuariamente come commessa durante gli anni dell’università»).
Quella della Fondazione e stata un’esperienza molto gratificante: «Avevo il compito di seguire i progetti che sostenevamo sul nostro territorio e non solo, ma anche di contribuire alla raccolta fondi e alla comunicazione esterna del nostro ente».
Nel frattempo Gaia ha partecipato anche alle iniziative di formazione, workshop e networking proposte da “Giovani di Valore”. E come dicevamo «è proprio da lì che è nata questa altra opportunità qui in Confartigianato». «La mia esperienza?», chiosa Gaia, «testimonia di quanto possa essere decisivo mettere a disposizione dei giovani un incubatore capace di far dialogare le aziende e le persone del territorio. Con reciproco vantaggio».