«Aiutare gli anziani a rimanere il più possibile autonomi a casa propria è fondamentale. Ho accettato di aiutare questo progetto perché questo è un problema che mi sta particolarmente a cuore. Mi è capitato molte volte di andare a trovare anziani ricoverati in case di cura e ospizi e anche nelle strutture più belle e meglio organizzate ho sempre visto tanta tristezza, tanta malinconia. La prima cosa che chiedono, tutte e tutti, è di poter tornare a casa, il luogo degli affetti e dei ricordi». Così Iva Zanicchi spiega perché ha deciso di diventare la nuova testimonial del progetto sostenuto dal bando di Fondazione Cariplo “Welfare di comunità”, “La Cura è di Casa”, che si propone di aiutare le persone anziane ad invecchiare bene a casa propria, migliorando la loro qualità di vita e offrendo un supporto alle famiglie e alla comunità in cui vivono. L’obiettivo è favorire la permanenza dell’anziano nella propria casa sostenendo le famiglie
dalla gestione quotidiana della persona e permettendo agli anziani di vivere tra i propri ricordi e le proprie abitudini, ma con un occhio vigile e attento degli operatori e dei volontari in un’ottica di prevenzione e con il supporto delle tecnologie.
«La Cura è di Casa è uno di quei progetti che vorremmo avere tutti a disposizione, perché consente alle persone anziane vulnerabili di rimanere a casa propria e di salvaguardarne il benessere. La comunità del Verbano Cusio Ossola sta lavorando per questo e io penso che sia necessario sostenerla in tutti i modi possibili», continua la Zanicchi, pronta a fare la sua parte per aiutare il progetto.
«Il mio impegno sarà soprattutto di contribuire a divulgare in tutta Italia questo importante progetto, realizzato grazie all’impegno di tante persone e realtà; il benessere degli anziani è un tema che riguarda tanti territori e famiglie».
Impegnata in questo periodo nella tournée teatrale della commedia Due donne in fuga a fianco di Marisa Laurito (che parla proprio di due donne non giovanissime, anticonformiste e “ribelli” che scappano, una dalla famiglia e l’altra dalla casa di riposo), Iva Zanicchi lancia anche un appello accorato: «Non abbandoniamo gli anziani: è un’autentica vigliaccata! Quando e quanto più è possibile, teniamoli con noi perché dopo le soddisfazioni e i fallimenti di una vita non c’è finale migliore che quello di trovare e mantenere il calore delle persone amate, dei luoghi cari, degli amici veri».
Gli anziani in carico al progetto sono ad oggi 234 e l’obiettivo è di raggiungerne 400 entro il prossimo aprile 2018, per arrivare a 700 nel 2019. Si tratta di anziani che vivono sul territorio dell’Asl VCO, che contempla la provincia del Verbano Cusio Ossola e sette Comuni del Novarese. Sono grandi anziani con un’età media di oltre 81 anni, quasi tutti sconosciuti ai servizi tradizionali e nella maggior parte dei casi donne; persone spesso sole, prive di una rete familiare o sociale forte e capace di rispondere alle esigenze che a quell’età si manifestano. Se da una parte si lavora sull’erogazione di interventi e servizi a domicilio, dall’altra si realizzano iniziative dedicate a tutti gli ultra 65enni: ginnastica dolce, corsi di computer, passeggiate nella natura o attività culturali per creare occasioni, farli muovere, preservare la salute e rafforzare le relazioni, sempre in un’ottica di prevenzione. I volontari attivi nel progetto sono 75, ma si punta a coinvolgerne 200. Il progetto è sostenuto e realizzato da 23 partner, tra enti pubblici (servizi sociali e azienda sanitaria), residenze per anziani pubbliche e private, tre fondazioni del territorio, numerose associazioni impegnate sul tema dell’anzianità e un centro universitario di ricerca sociale. Per rispondere insieme alle numerose esigenze e per ricostruire i servizi in senso comunitario.