Un gruppo di genitori si riunisce e, insieme, costruisce proposte concrete a partire dall’attivazione di “laboratori di interesse”, tavoli in cui insiemead altre agenzie educative, come associazioni, parrocchie, scuole emergono bisogni educativi e nuove idee.
I laboratori di interesse sono attivati e accompagnati dagli operatori di Familylike, il progetto sostenuto dal bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo e le idee si trasformano in azioni concrete.
Succede nel territorio nord della provincia di Novara dove al momento sono otto le iniziative attive, a cui se ne aggiungeranno presto altre sette.
«Per andare incontro alle esigenze dei genitori di trovare risposte alle sfide educative, il primo passo di Familylike è stato quello di costruire sui territori dei laboratori di interesse per ascoltare bisogni e coprogettare insieme microinterventi educativi a 360 gradi, molto collegati con il contesto locale», sottolinea Michele Marmo, referente di Familylike: «si passa da iniziative estemporanee quali cineforum o gite domenicali ad altre più strutturate, come la creazione di laboratori musicali e l’apertura di spazi compiti attivi anche un paio di volte a settimana, come a Castelletto», elenca Paolo Granetto che invece è il coordinatore dei laboratori. «Nella zona tra il lago Maggiore e il lago d’Orta è nato un gruppo di genitori dedicato all’accoglienza dei nuovi alunni di primaria e secondaria di primo grado e da un’altra esperienza è nata l’idea di curare il verde dei boschi tra i due laghi mettendo a posto i sentieri e formando i ragazzi per farli diventare guide turistiche volontarie. Ancora, a Divignano un altro gruppo gestirà un doposcuola in collaborazione con Familylike», aggiunge Granetto.
La comunità è ingaggiata e c’è moltissimo interesse, basti pensare che abbiamo iniziato a ricevere donazioni spontanee, in termini di arredi, di materiale per dipingere, ma anche denaro.
Iniziative molto diverse tra loro che hanno in comune una cosa: la socialità e il protagonismo degli stessi genitori. E’ così anche per Made in Ghemme, progetto nato da un laboratorio di interesse, che ha visto la rivitalizzazione di uno spazio comunale abbandonato all’interno del parco Gianoli nel centro della cittadina di Ghemme, grazie al coinvolgimento dei ragazzi, insieme a genitori, volontari, parrocchiani e un educatore. «Almeno 50 ragazzi, la metà dei quali in modo costante, frequenta il centro che ha due aperture settimanali ma che aumenteranno a breve», sottolinea Granetto. L’inaugurazione del centro è avvenuta nel settembre 2017, e all’attivo ci sono già all’attivo tre feste giovani-famiglie, oltre ad un incontro pubblico sul tema delle dipendenze. Da non dimenticare che sono stati gli stessi ragazzi a pulire il parchetto che circonda lo spazio, e ora si impegnano a tenerlo pulito, quando fino a poco tempo fa era un luogo chiuso, non frequentato e oggetto di piccoli atti vandalici.
«Inizialmente si era pensato a uno spazio più dedicato agli adolescenti ma poi si sono avvicinati i preadolescenti e quindi oggi si va dagli 11 ai 18 anni. È uno spazio che può essere utile anche ai più piccoli e stiamo pensando di aggiungere altri momenti per loro gestiti dagli stessi genitori», anticipa il coordinatore di Familylike, facendo capire la versatilità del luogo, oramai diventato un nuovo spazio pubblico del paese, anche semplicemente per sedersi su una panchina nel giardino e chiacchierare o assistere a un concerto nel cortile; il fatto che molte delle attività siano proposte direttamente dai ragazzi e aperte alla comunità locale, consente da una parte di poter vedere sotto un’altra luce i ragazzi e ai ragazzi di contribuire a rendere il territorio più vicino ai propri interessi. Il nome Made in Ghemme deriva dall’uso del termine inglese, che significa “fatto a”, molto in voga nel territorio in quanto sede di aziende che realizzano prodotti Doc, come il vino Gattinora e altri prodotti tipici. Le giornate a Made in Gemme si riempiono anche di altre iniziative, come attività sportive lanciate dai genitori e corsi di cucito aperti a tutti tenuti dai nonni. «Per noi il Doc è proprio la socialità», afferma Granetto. Il risultato di questa iniziativa in termini di apprezzamenti dalla cittadinanza è stupefacente: «la comunità è ingaggiata e c’è moltissimo interesse, basti pensare che abbiamo iniziato a ricevere donazioni spontanee, in termini di arredi, di materiale per dipingere, ma anche denaro, senza aver attivato campagne di raccolta fondi ad hoc, a volte è spontaneo, altre volte basta un appello da parte di una persona su facebook, e arriva qualcun altro a dare una mano ». I laboratori di interesse ma soprattutto quello che poi da essi scaturisce sul territorio è uno dei modi per realizzare gli obiettivi di Familylike: favorire una sensibilizzazione diffusa e corresponsabilizzazione sull'importanza di affrontare le tematiche educative come questioni che riguardano tutta la comunità locale, non solo i genitori e le classiche agenzie educative, creando delle occasioni reali perché questi temi siano poi affrontati in modo condiviso.