I leader del settore non profit possono essere giovani? Sì, basta formarli. Come sta avvenendo per il secondo anno consecutivo grazie al corso “Giovani leader del non profit”, promosso dall’associazione SOS Malnate e da altri enti pubblici e del Terzo settore nell’ambito di una delle iniziative del progetto Giovani di valore. Progetto triennale sostenuto dal bando Welfare in azione di Fondazione Cariplo, che vede una rete di 17 enti partner uniti nel promuovere prassi concrete per avvicinare i giovani al mondo del lavoro. Il corso per i giovani leader del non profit è proprio uno dei questi. “Siamo partiti da un dato di fatto: sul territorio era difficile trovare futuri dirigenti di associazioni. Abbiamo sempre avuto soccorritori iscritti ai corsi, ma non chi invece voleva provare a spendersi in ruoli più dirigenziali”, spiega Marco Sarti, direttore della Pubblica Assistenza SOS Malnate onlus.
“Mancava una formazione adeguata e così l’abbiamo promossa”. Era ottobre 2017: ai due moduli del percorso, di 60 ore totali, hanno partecipato 26 persone (19 donne, 7 uomini), con un’età media di 26 anni. “Un’esperienza intensa in cui veniva prima affrontata la tematica della leadership in un contesto umanitario, mentre nel secondo modulo si è scelto di offrire ai ragazzi una prospettiva più ampia, illustrando come il mondo esterno percepisca il volontariato e il sociale, mostrando anche come in alcuni contesti sia difficile farne comprendere il valore”, sottolinea Sarti, che specifica: “ci sono ambiti lavorativi infatti che vedono ancora oggi il volontariato come tempo perso, e anche se questo ci può risultare incomprensibile è lo specchio di una parte della realtà”. I giovani hanno dovuto trovare la motivazione adatta per frequentare il corso, anche perché prima di iniziare hanno affrontato un colloquio di selezione “che non tutti hanno superato: chi non era pronto per un corso così specifico è stato incanalato verso altre esperienze sempre legate al sociale ma più operative, come lo stesso servizio civile”.
L’edizione 2018 di ‘Giovani leader del non profit’ è in itinere: sta per finire il primo modulo, che conta 18 iscritti (11 donne e 7 uomini, età media 25 anni) e a settembre inizierà il secondo, a cui si aggiungeranno altre persone. “Il riscontro più importante della validità del corso è nel fatto che tutti i beneficiari lo hanno valutato positivamente e per almeno sette di loro si è aperta un’opportunità lavorativa al termine”, spiega Sarti. In che settori? “Soprattutto in ruoli educativi e di coordinamento negli enti partner del progetto Giovani di valore, in alcuni casi anche grazie a posizioni lavorative nate proprio su stimolo degli stessi ragazzi”.
È il caso di Francesca, 26 anni, che ora lavora in uno degli spazi nati con il progetto, Officina caffè, occupandosi di servizi alla persona. “Quando mi sono iscritta e ho affrontato il colloquio iniziale non mi sarei mai aspettata che questo corso fosse così pervasivo e portatore di cambiamenti, ma mi ha anche permesso di raccogliere opportunità lavorative. Mi si è aperto un mondo su persone umane anche in ambito lavorativo e mi sento solo di dire grazie”, sottolinea la ragazza. “L'esperienza è stata complessivamente molto formativa. Il primo modulo è stato sia conoscitivo che introspettivo, mi ha permesso di conoscere veri Giovani di Valore con un'attenzione al sociale e di stringere legami e relazioni. Il secondo modulo ha permesso di analizzare il proprio approccio al lavoro e in particolare ai colloqui”. Il tutto sotto la supervisione dello psicologo Andrea Braga e dell’animatore sociale Massimo Lazzaroni, “che hanno seguito passo per passo i corsisti”, aggiunge il direttore di SOS Malnate. Un’altra persona che ha trovato un impiego al termine del corso è Alessandra, 28 anni, operatrice di una cooperativa sociale che crea opportunità lavorative per persone disabili. “Ho conosciuto il corso grazie a mia nonna che mi ha lasciato il ritaglio di giornale con la pubblicità, era un periodo decisamente negativo in cui inviavo curricula ma nessuno rispondeva”, spiega Alessandra. A fianco del giornale c’era un messaggio della nonna con scritto ‘Sei una giovane di valore: prova’. “Ci ho provato, è andata bene e ho potuto reinventarmi e fare un lavoro con un vero significato. Durante i due moduli ho avuto modo di lavorare su me stessa, sulla mia emotività nella relazione con gli altri e attraverso il contatto con gli altri giovani mi sono vista, mi sono conosciuta per la prima volta. Ho capito qual è il mio valore”, conclude la ragazza.