Secondo il menestrello del rock, Bob Dylan, “essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro”. Lo sa bene lo staff di YOUthLAB, tra i progetti vincitori della terza edizione del bando “Welfare di Comunità e Innovazione sociale” promosso da Fondazione Cariplo, che proprio dai giovani dell’intero Ambito di Erba ha deciso di ripartire per mettere nuovamente in moto la società, la cultura e la quotidianità di 26 comuni disseminati sull’intero territorio. Un esteso progetto di welfare comunitario, pur con le dovute distinzioni da Comune a Comune, e la realizzazione di un punto di aggregazione e scambio culturale per i giovani (e non solo) sono dunque gli obiettivi che YOUTHhLAB si è prefissato di raggiungere, grazie al prezioso contributo di quegli under 30 che spesso negli ultimi 10 anni sono stati trascurati dalla politica e inascoltati dagli adulti.
Parlare di under 30 significa riunire sotto un’unica grande etichetta necessità, problematiche, difficoltà (ma anche spunti, idee, proposte) assai varie e composite. Se potessimo dividere tale grande categoria in più piccole sottocategorie scopriremmo infatti che ciascuna di loro è portatrice di istanze diverse: per esempio, gli under 18 dell’erbese vivono il problema dello spostamento sul territorio, della non chiara individuazione di bisogni specifici e dell’assenza di coinvolgimento in iniziative locali, mentre è stato registrato che nella fascia fra i 18 e i 25 le idee sono più chiare e l’esigenza maggiormente espressa è quella di essere accompagnati e supportati nella realizzazione delle iniziative. Per i giovani tra i 25 e i 29 anni, invece, il bisogno è più legato all’emancipazione dal nucleo familiare ed alla realizzazione di progetti di vita, per questo YOUthLAB ha avviato con BCC dell’Alta Brianza e Camera di Commercio un percorso verso attività di sostegno all’autoimprenditorialità giovanile.
C’è però un dato che, nel primo anno e mezzo di progetto, ha accomunato tutti i giovani che vi hanno preso parte: la voglia di essere accompagnati nella realizzazione delle loro idee attraverso il costante confronto con il mondo adulto. Già, gli adulti: spesso tendenti all’allontanamento dei giovani o al disinteresse nei loro confronti, sono tuttavia parte integrante non solo del progetto ma anche delle comunità su cui YOUthLAB vuole lavorare. E, per questo, anche il loro contributo diventa necessario. Non è un caso che il coinvolgimento di realtà locali, amministratori, cittadini, famiglie e imprese sia insito nella metodologia dello sviluppo di comunità scelta da YOUthLAB quale modalità di intervento.
Partiamo dalla messa in rete delle risorse esistenti per costruire insieme un nuovo modello di welfare comunitario centrato sul protagonismo dei giovani impegnati nella coprogettazione. Riteniamo questa l’unica strada possibile perché quanto realizzato in questi anni possa avere continuità nel futuro e non si concluda con la chiusura del progetto.
Ma cosa è già stato realizzato? Attività di aggregazione e socialità per lo più, tutte realizzate a partire dalle proposte dei giovani e gestite da loro con il coinvolgimento della comunità locale. È stato il caso di Sketch Sketch Sketch, una serie di appuntamenti gratuiti e aperti a tutti, nati dalla passione comune di alcuni amici per il disegno e l’arte e la voglia di condividere e confrontarsi con altri coetanei, in maniera libera e non troppo rigida. O del corso di graffiti che si concluso con una festa di inaugurazione di un murales, o dei concerti a base di serate musicali. Eventi che stanno vedendo protagonisti i giovani in ogni loro fase, dalla progettazione alla fruizione. “Gli eventi che hanno avuto più successo e ci hanno divertito di più sono stati i concerti e i corsi. Durante l’ultimo anno di #Youthlab abbiamo fatto 6 serate musicali che hanno avuto una buona partecipazione e ci hanno permesso di capire meglio tutto il lavoro di preparazione che sta dietro: per noi è stato emozionante organizzare per la prima volta dei piccoli concerti, ma anche molto impegnativo.” Veronica, 19 anni di Alserio, Licia, 19 anni di Caslino d’Erba, Luca, 26 anni di Longone, Tommaso, 23 anni di Canzo, e Alessandro, 21 anni di Canzo.
Di #Youthlab ci piace il fatto che noi giovani possiamo proporre e portare avanti le iniziative in gruppo, facendo esperienze che ci permettono di imparare anche conoscendo nuove persone e realtà, con modalità inedite per queste zone.
Durante tutti questi incontri i ragazzi non sono lasciati soli ma sono stati accompagnati da operatori spesso definiti “motivati” che hanno trasmesso ai più giovani il loro entusiasmo e che, attraverso la partecipazione comune, stanno lavorando alla costruzione di uno spazio e di diverse attività dedicate ai giovani all’interno della Stazione di Erba. Spesso percepita come un luogo insicuro e pericoloso, teatro di spaccio e risse, la Stazione di Erba verrà trasformata da immobile abbandonato in un bene comune restituito al quartiere e alla città (e alla popolazione di tutto l’Ambito) , oltre che luogo di incontro dove i giovani potranno sviluppare idee e progetti. Il primo dicembre c’è stata la Conferenza Stampa per la presentazione dei lavori appena avviati, e in particolare i gruppi creati dai giovani per definire l’allestimento degli spazi, la programmazione delle attività, la gestione amministrativa e promozionale della Stazione, il lancio della campagna di raccolta fondi e, infine, una visita guidata agli spazi. In primavera è prevista l’inaugurazione.
Ad oggi una trentina di ragazze e ragazzi sono accompagnate nel percorso di costituzione dell’associazione che potrà formalmente cogestire lo spazio e realizzare le diverse iniziative proposte.
Dalla raccolta di idee dell’estate 2017 sono arrivati molti spunti: sarà ora compito dei giovani arrivare alla definizione di una proposta concreta e alla scelta di un nuovo nome della Stazione di Erba. Giovani in Erba a chi?