Una persona con disabilità può fare molto di più di quello che si è portati a immaginare se solo le viene offerta la possibilità.
Creare questa possibilità è la sfida di L-inc,uno dei progetti della terza edizione del bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo, che prepara e sensibilizza il territorio di Cinisello Balsamo, Bresso, Cormano e Cusano Milaninoai temi della disabilità e promuove azioni di reale inclusione sociale.
Un territorio già sensibile - racconta Andrea D’Onghia educatore della cooperativa Arcipelago – e ricco di associazioni che da anni lavorano con le fragilità ma che prima d’ora avevano avuto a che fare con la disabilità solo occasionalmente, e che ora grazie a L-inc cominciano a farlo in modo sistematico.
Il nostro obiettivo è sperimentare quanto una comunità attivata possa rispondere ai bisogni e ai desideri delle persone con disabilità.
Si è cominciato con il raccogliere i desideri delle persone con disabilità. Poi sono state attivate alcune realtà del territorio per provare a realizzare quei desideri. “Dall’incontro fra persone con disabilità e le realtà del territorio sono nati dei progetti importanti e sono stati raggiunti dei traguardi che vanno oltre le aspettative.” racconta Veronica Salerio - attivatore di comunità della Cooperativa Torpedone.
Come per esempio Stefano, un ragazzo di 27 anni, che sta per prendere la patente grazie a una scuola guida attivata da L-inc.
Da due anni volevo prendere la patente, L-inc mi ha incoraggiato a farlo. Userò la patente per andare a lavoro e uscire con gli amici.
Stefano, inoltre, sempre grazie a L-inc, è stato recentemente assunto come cameriere da Hortus, un ristorante a Cusano Milanino.
Altre persone che desideravano fare attività sportiva sono state messe in contatto con gruppi di cammino; una ragazza che voleva fare volontariato è stata accolta in un gruppo che lavora con l’emergenza povertà; per alcune ragazze che sognavano di fare un corso di danza è stato attivato un corso misto di danza terapia.
Per attivare questi percorsi è fondamentale il case manager, la persona che lavora a stretto contatto con gli educatori e gli attivatori di comunità e fa da garante affinché vengano rispettati i desideri e il progetto di vita della persona con disabilità.
Ma Valentina Doratiotto, case manager di L-inc, è andata oltre il suo ruolo istituzionale e ha provato a condividere con alcune ragazze, la sua passione per lo swing. “Con Teresa, Gaia, Verdiana e Micol ci siamo esercitate per cinque mesi, abbiamo anche inventato una coreografia. Il 25 di maggio ci siamo esibite al Big Apple Dance a Nova Milanese durante una serata organizzata dalla Swinguys Academy.” Dopo questa serata la Swinguys Academy sta pensando di aprire dei corsi di ballo misti.
Un’altra esperienza molto importante è nata quando L-inc ha incontrato l’associazione Domnia che si occupa di violenza di genere. Si è partiti con un corso di autodifesa per persone con disabilità, per poi realizzare un seminario sulla violenza sulle donne con disabilità intellettiva. Fenomeno molto frequente di cui non si parla abbastanza.
Finalmente abbiamo parlato di violenza sulle donne con disabilità. Ora è nata una rete di donne con disabilità e non, che possono contare una sull’altra.
Caterina Indelicato dell’associazione culturale Domnia non aveva mai lavorato con persone con disabilità. ”Quando Andrea Dumbia mi ha raccontato delle violenze sulle donne con disabilità, sono nati degli incontri con sei ragazze dai 25 ai 30 anni. È stato un percorso tecnico ma anche psicologico per imparare a gestire l’ansia con la respirazione, e per imparare che alzarsi e allontanarsi da una persona che non ci tratta bene è un nostro diritto.” racconta Caterina.
Insieme all’associazione Domnia è nato anche lo spettacolo teatrale “Voci dall’olimpo”, che racconta di alcune dee che lottano per riavere i propri diritti. Le ragazze hanno trovato uno spazio che non esisteva dove esprimersi e con leggerezza si è parlato di temi importanti.
Per una come me, avulsa da questo mondo, è stato premiante essere messa in contatto con persone con disabilità. Queste persone possono fare molto più di quello che immaginiamo. La crescita è stata reciproca.
Così come Caterina, sono molte le persone e le realtà del territorio che si sono approcciate al tema della disabilità con il timore di non potere dare un grande contributo e che invece, non solo sono state preziose, ma si sono sentite a loro volta valorizzate.
L’università Bicocca di Milano, partner del progetto L-inc, ha realizzato dei focus group per la comunità, incontri ai quali hanno partecipato associazioni e realtà del territorio che hanno offerto alle persone con disabilità un’occasione. Insieme a un moderatore e due ricercatrici è stata avviata una conversazione aperta per riflettere sulla domanda “Come è percepita una persona con disabilità?”
“Abbiamo stimolato la conversazione prima con due immagini di successo, quella dello scienziatoStephen Hawking e quella di un chirurgo paraplegico. Poi abbiamo letto desideri di alcune persone con disabilità che avevamo incontrato. Infine abbiamo provato a immaginare insieme in che modo la comunità può aiutarle a esaudire quei desideri.” racconta Sara Mazzeo, ricercatrice del Dipartimento di Sociologia dell'Università di Milano-Bicocca
Dal focus group è emerso che, per esaudire i loro desideri, le persone con disabilità devono certamente attivare delle risorse interne, ma che sono altrettanto importanti le risorse esterne: una rete di amicizie, risorse economiche, una comunità pronta ad accoglierle.
Partire dei desideri delle persone con disabilità è la chiave giusta per riuscire a coinvolgere la comunità come dimostrano le tante iniziative attivate da L-inc.