“Ti chiamo io!”, “Come stai?”, “Ci vediamo domani.” sono frasi che possono essere più potenti di ogni medicina.
Lo sa beneLa Cura è di Casauno dei progetti della seconda edizione del bando “Welfare di Comunità” di Fondazione Cariplo che nasce nel Verbano-Cusio-Ossola e in alcuni comuni del novarese per aiutare gli anziani a invecchiare bene a casa propria, migliorando la loro qualità di vita e diminuendo la percezione di isolamento, soprattutto dei residenti in zone periferiche o montane, in un’ottica di prevenzione.
La Telefonata Amica può essere un abbraccio da lontano che può cambiare la giornata.
Ma per invecchiare bene sono necessarie tre cose: uno stile di vita sano, coltivare pensieri positivi, la socialità. Ecco perché per contrastare la solitudine La Cura è di casa ha pensato al nuovo servizio la Telefonata Amica e ha aperto lo Spazio La Ruga.
La Telefonata Amica nasce proprio con l’intenzione di creare un momento dedicato all’anziano fragile: è un momento in cui la comunità si prende cura di lui e lo fa sentire ancora una parte importante della società. Si tratta di un’occasione di ascolto, di dialogo e di attenzione, utile ad accertarsi dello stato di salute degli anziani che però diventa anche un momento importante di racconti, di ricordi e di condivisione di frammenti di vita.
Le voci amiche appartengono a persone che vivono nelle stesse zone dove vivono gli anziani, che conoscono le vie delle città e i paesini di montagna, il loro tessuto sociale e il contesto di vita, elementi che sono certamente punti di forza e di raccordo nelle chiacchiere con l’interlocutore. Sono telefonate di vicinanza, territoriale e non solo.
La Telefonata Amica, realizzata sui telefoni fissi o sui cellulari degli anziani già beneficiari dei servizi La Cura è di Casa,è un momento di relazione. Perché non si tratta solo di alzare il telefono e chiedere “Come va?”. La telefonata di compagnia è molto di più.
La Telefonata Amica è una sperimentazione partita a Cannobio qualche mese fa grazie a 7 volontarie che si incontrano la mattina e a turno chiamano gli anziani della zona.
Fra loro c’è la signora Franca, ultrasettantenne, che ha cominciato a chiamare la signora Lucetta, ultraottantenne, in veste di volontaria. Ma presto il loro rapporto si è evoluto e la Signora Franca adesso chiama la signora Lucetta autonomamente ogni sera, ogni tanto va a trovarla, insieme parlano della giovinezza e di uncinetto. Lucetta infatti è una lavoratrice all’uncinetto talentuosa e anche molto generosa, per questo ha deciso di mettere a disposizione i suoi manufatti per la raccolta fondi della Cura è di casa.
Per estendere il servizio anche ad altre zone La Cura è di Casa ha avviato una campagna di crowdfunding per raccogliere 5 mila euro con l’obiettivo di raggiungere 100 anziani con una telefonata alla settimana, per un anno intero. L’obiettivo, evidentemente molto sentito dalla comunità è già stato raggiunto.
Sempre con l’intento di superare l’isolamento e andare incontro alla necessità dei familiari di non essere lasciati soli nell'occuparsi delle persone in avanzata età,il 17 giugno è stato inaugurato a Verbania lo Spazio La Ruga, un nuovo luogo di incontro per gli anziani, un luogo dove ritrovarsi e stare insieme. Si è deciso di giocare sul nome La Rugache fa pensare alla vecchiaia, ma la Ruga è anche la via principale del centro di Pallanza, frazione di Verbania, dove si trova il centro di aggregazione per gli anziani.
Spazio la Ruga è nato da una esplicita richiesta degli anziani e dei loro familiari, all'interno dei Corsi dell'Università della terza età dedicati all'anzianità attiva. Tra le attività gratuite: laboratori creativi manuali, giochi, intrattenimento, incontri con esperti sul tema del benessere nell’età anziana e sull’attualità. Qui gli anziani possono incontrarsi tutti i lunedì pomeriggio grazie alla rete divolontari che si occuperanno della gestione dello spazio e delle attività.
Entrambe le azioni sembrano percorrere una nuova strada, quella in cui la comunità si riprende l’impegno morale di occuparsi degli anziani.Perché se vogliamo che un anziano si prenda cura di sé, il primo passo spetta alla comunità.