I giovani sono una risorsa fondamentale per il presente, non solo per il futuro di un territorio.
Lo sa bene YOUthLAB, uno dei progetti della terza edizione del bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo, che nei 26 comuni del Piano di Zona di Erba (CO) ha l’obiettivo di favorire il protagonismo giovanile anche grazie al coinvolgimento di realtà locali, amministratori, cittadini.
Con la volontà di provare a cambiare radicalmente prospettiva e considerare i giovani parte del processo di innovazione e sviluppo del territorio, e non solo destinatari delle politiche pubbliche, sono nate due esperienze molto importanti: il regolamento del Tavolo permanente per le politiche Giovanili e la Scuola di Cittadinanza Attiva Territoriale.
La prima esperienza è un vero e proprio traguardo del progetto YOUthLAB in termini di innovazione della governance, sfida centrale del Programma Welfare in azione.
Partito in via sperimentale a febbraio del 2019, il Tavolo permanente per le politiche Giovanili, con cadenza bimestrale, non solo ha l’obiettivo di rimettere in agenda le politiche per i giovani, che negli ultimi negli ultimi 10 anni sono stati trascurati e inascoltati dagli adulti, ma è riuscito a portare i giovani a sedersi a quel tavolo.
Con l’ingresso dei giovani al Tavolo si è generato un maggior ascolto da parte degli amministratori e, in genere, degli adulti coinvolti. L’incontro diretto e il compito di ragionare attorno ai temi ed alle priorità delle politiche giovanili territoriali, è stata l’occasione per confrontarsi con pregiudizi e preconcetti e sfatarli.
I giovani stanno comprendendo alcuni meccanismi e gli adulti stanno imparando ad essere più aperti.
Al Tavolo, insieme, si ragiona per creare opportunità attraverso la definizione di progettualità comuni, per provare a migliorare la proposta e l’offerta educativo-ricreativo rivolta ai giovani del territorio. A quel Tavolo è stata co-progettata la grande festa d’inaugurazione della Stazione di Erba, la festa di Natale e un corso di formazione per le associazioni.
I giovani si sono rivelati dei grandi progettisti.
Questa esperienza così positiva è stata riconosciuta e valorizzata.
Il 15 giugno 2020, infatti, i 26 sindaci dei comuni erbesi, in assemblea su Zoom, hanno approvato un regolamento che stabilisce regole e risorse che permetteranno al Tavolo delle politiche Giovanili di potere fare progetti più ampi e più a lungo termine.
L’elemento di innovazione del regolamento è che il Tavolo per le politiche giovanili d’ora in poi sarà cogestito da referenti politici, referenti tecnici, terzo settore, imprese e giovani.
Molto lavoro deve essere ancora svolto, ma d’ora in poi il Tavolo diventerà ancor di più occasione per rafforzare il sentimento di comunità, attraverso momenti formativi, di scambio e di confronto fra diverse generazioni e rappresentanze del territorio.
Con il regolamento abbiamo la garanzia che il progetto della Stazione di Erba durerà nel tempo. Ma soprattutto speriamo che in futuro la Stazione di Erba diventi la casa di tutti i giovani dei 26 comuni erbesi.
La seconda esperienza ha l’obiettivo di fornire ai giovani erbesi gli strumenti necessari per diventare una risorsa per il loro territorio.
È la Scuola di Cittadinanza Attiva Territoriale (SCAT), avviata in forma sperimentale durante l’anno scolastico 2018-19, ma grazie al Progetto Young Factor – un investimento sul futuro, sostenuto dal bando La Lombardia è dei giovani è stato possibile strutturare, nell’annualità 2019-20, un percorso più completo.
La Scuola di Cittadinanza Attiva Territoriale nasce con l’idea di avvicinare gli studenti degli istituti scolastici secondari erbesi ai bisogni del loro territorio e alle possibilità di attivazione a sostegno della comunità.
Partendo dalle indicazioni e dai suggerimenti dei ragazzi insieme agli Enti del Terzo Settore attivi nell’erbese, è stata articolata una proposta che ponesse l’attenzione su Costituzione, Diritti, Volontariato ed Europa.
Il ciclo di 10 incontri è partito a febbraio presso la Stazione di Erba, luogo di aggregazione e di crescita per i giovani erbesi, ma con l’emergenza Covid sono proseguiti online. In fase iniziale, i partecipanti erano una quindicina e tutti provenienti dagli istituti scolastici secondari di secondo grado presenti sul territorio erbese (Liceo Statale Carlo Porta, ISIS Romagnosi, CFP Padre Monti). In seguito alla digitalizzazione è stato raggiunto il picco di 94 partecipanti per un singolo incontro, grazie al passaparola tra gli iscritti di entrambe le edizioni, alla comunicazione sui canali social del Progetto YOUthLAB, al supporto delle amministrazioni e alle realtà del Terzo Settore coinvolte. Anche la scelta di andare online durante il lockdown si è rivelata vincente perché la scuola ha riscosso interesse anche al di fuori dell’erbese, sono infatti state raccolte iscrizioni provenienti dalla provincia di Como, Lecco, Varese, Monza-Brianza e Milano.
La scuola digitale ha superato il vincolo geografico e temporale: è una peculiarità che confidiamo di poter conservare anche in futuro, quando le attività dal vivo nella Stazione di Erba saranno nuovamente possibili.
Questo risultato inaspettato sta facendo nascere, fra giugno e luglio, due ulteriori momenti di confronto e stimolo per la comunità. Uno sarà di approfondimento sul tema della marginalità e si intitolerà “Finché non ti capita: storie di umanità in cerca di dignità”, mentre l’altro avrà l’obiettivo di connettere i giovani erbesi alle realtà associative operanti sul territorio attraverso un momento di presentazione e testimonianza. E si comincia già a pensare al prossimo anno. Michael Musetti racconta “Qualche giorno fa sono stato contattato da una giovane partecipante che chiedeva come poter agire per coinvolgere maggiormente i propri coetanei. Così abbiamo deciso di realizzare delle video testimonianze utili a promuovere la prossima edizione della SCAT 2021. Come psicologo di comunità e operatore del sociale, non potevo sperare in un riscontro migliore sul senso e la bontà di quanto la SCAT e il Progetto YOUthLAB abbiano promosso negli anni: ascolto, relazione ed accompagnamento.”
Si sta passando da un territorio in cui i giovani non erano pensati, e di conseguenza non si pensavano, ad un territorio che vuole crescere, a poco a poco, ogni giorno, insieme ai suoi giovani.