I beni comuni possono essere materiali e immateriali.
Di entrambi si occupano i Patti di Collaborazione stretti da Legami Leali, uno dei progetti della quarta edizione del bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo che nel territorio della costa gardesana bresciana costruisce esperienze condivise di cura della comunità, promuovendo il concetto di legalità.
I patti di collaborazione promossi da Legami Leali partono da azioni concrete per provare a rafforzare le relazioni tra le persone, tra le persone e i luoghi, avvicinando i cittadini alle istituzioni.
Per Legami Leali i patti di collaborazione fra amministrazioni, associazioni e liberi cittadini, erano uno strumento prezioso già nell’era pre-Covid, in quanto in grado di stimolare la partecipazione della comunità, ma è nell’era Covid, che si sono rivelati capaci di attrarre idee e persone nuove.
Sottoscritto nell’era pre-Covid, è il Patto di rigenerazione urbana, nel comune di Toscolano Maderno. Qui associazioni, cittadini e l’amministrazione comunale si impegnano a collaborare per raggiungere due obiettivi. Il primo, di carattere materiale, è quello della cura delle aree pubbliche attraverso la raccolta periodica dei rifiuti. Il secondo obiettivo è la costruzione di relazioni tra gli abitanti della città, attraverso la progettazione di iniziative volte a promuovere il senso civico e il rispetto delle regole, come per esempio “passeggiate di vicinato” e monitoraggio civico delle aree pubbliche.
Sempre nell’era pre-Covid, nel comune di Bedizzole, è stato sottoscritto il patto per la cura delle relazioni “Strade chiuse, relazioni in corso”. Il Patto nasce nel corso di uno dei laboratori civici realizzati per individuare un bene comune bisognoso di cure, a fronte del desiderio di uno dei partecipanti di conoscere le famiglie che vivono nel suo stesso quartiere. Da qui la decisione di qualificare non un bene materiale ma uno immateriale: le relazioni di vicinato. L’idea era quella di chiudere per un intero giorno, il 21 marzo, una strada e di animarla con laboratori e giochi “di una volta”, con l’obiettivo di fare incontrare le famiglie. “Era tutto pronto prima del lockdown, dal programma alla comunicazione, ma ci sarà un’altra data.” dice fiduciosa Laura Busecchi, responsabile dei patti di collaborazione.
Nasce invece durante l’emergenza coronavirus il patto per prendersi cura delle relazioni fra le comunità di Bedizzole e Toscolano Maderno . È l’iniziativa Caffè al telefono, sottoscritta il 20 aprile, della durata di tre mesi, che ha interessato 11 volontari a Bedizzole e 10 a Toscolano insieme alla Protezione civile . Una telefonata quotidiana di vicinanza, il tempo di una chiacchierata davanti a un caffè, per conversare ma soprattutto ascoltare. Tra i volontari, formati e coordinati dagli operatori di Legami Leali, molti giovani e una maestra in pensione di 85 anni che ogni giorno si è preparata un argomento di discussione, spaziando dalla cultura all’attualità. Fra volontari e beneficiari si sono create delle relazioni amicali, tanto che quando è stato possibile, tutti hanno deciso di incontrarsi. Ora il patto Caffè al telefono sta per essere firmato anche a Padenghe sul Garda, dove i volontari chiameranno le persone anziane che tutt’ora hanno paura di uscire.
E proprio in questi giorni è stato sottoscritto un altro patto, nato da un’esigenza emersa con la fine del lockdown e la riapertura delle aree giochi. È il patto Riparto dal parco che ha l’obiettivo di igienizzare quotidianamente gli 8 parchi di Toscolano Maderno. Qui un gruppo di mamme, cittadini e associazioni si sono resi disponibili a prendersi cura, per i prossimi tre mesi, dei parchi, mentre l’amministrazione si impegna a assicurare tutto il materiale necessario.
È probabile che a settembre, con l’inizio della scuola, nasceranno nuovi patti per supportare le nuove normative.
In un momento così incerto, in cui nascono nuovi bisogni, i patti di collaborazione sono più che mai uno strumento capace di valorizzare le idee e le energie di quei cittadini che vogliono essere parte della soluzione.