Può una coperta rendere una comunità più felice? Sì, se è fatta a più mani. Succede a Traona, grazie all’iniziativa Quadrotti TamTam, dove una piccola idea nata per le festività natalizie si è trasformata in un’attività che sta appassionando e coinvolgendo moltissimi cittadini del territorio di tutte le età
Tutto è partito a dicembre 2020, quando il gruppo Amici degli Anziani di Traona e il Centro Culturale Traonese hanno rivestito e decorato gli alberi di fronte alla scuola dell’infanzia della frazione Valletta con quadrotti di lana colorata. Un’iniziativa promossa da TamTam, Tempi di comunità, un progetto nato con l’intento di cercare e muovere energie positive per comunità più felici, accendendo e rigenerando relazioni tra le famiglie, le associazioni e le istituzioni, sostenuto dalla quarta edizione del Bando Welfare di Comunità e rivolto a tutti i 25 comuni del mandamento di Morbegno.
Finite le feste, i referenti del progetto si sono chiesti come valorizzare i lavori raccolti. Cristiano Cappellari, community manager di TamTam racconta: «Abbiamo pensato di utilizzare i quadrotti per creare coperte da donare ai senzatetto di Como che Don Roberto Malgesini, il sacerdote ucciso nel settembre del 2020, accudiva quotidianamente. Abbiamo contattato la sua famiglia, che ha subito appoggiato l’idea. Ci sembrava un modo non solo per aiutare le persone in difficoltà e per onorare la memoria di Don Roberto che qui è una figura sempre molto viva nelle persone, ma anche per coinvolgere gli anziani di questi piccoli comuni che sono soli in casa da un anno. I centri anziani sono chiusi, e questa iniziativa poteva di nuovo farli sentire parte di qualcosa».
L’adesione degli anziani della zona è immediata e i referenti di TamTam decidono di ampliarla a tutta la cittadinanza, compreso chi, come specifica Cristiano «non è capace di sferruzzare. Proprio per questo, abbiamo contattato anche le mercerie locali. Le persone che non sanno fare a maglia comprano il proprio gomitolo e lo lasciano in un cesto della merceria e noi community manager insieme ai tanti volontari e volontarie che si sono uniti al gruppo, provvediamo a distribuirlo agli anziani. Siamo davvero stupefatti dalla viralità del progetto: in pochi giorni, da quando abbiamo lanciato l’idea sui nostro social, siamo stati bombardati di persone che vogliono fare i quadrotti. C’è stato un assalto anche alle mercerie che mi chiamano per dirmi che non sanno più dove tenere i gomitoli! Così abbiamo fissato come data di fine campagna il 31 maggio, per dare tempo a tutti quelli che lo desiderano di dare il loro contributo e poi ci organizzeremo per assemblarli e consegnare le coperte.
Come si spiega un’adesione così entusiasta al progetto?
Sicuramente la figura di Don Roberto Malgesini qui da noi suscita molte emozioni perché la ferita è ancora viva, e poi questa iniziativa ha una grande valenza simbolica ma è allo stesso tempo semplicissima. Creare quadrotti e comporli è un’idea che valorizza le competenze delle persone anziane ma non solo e in questa fase di isolamento sociale a causa della pandemia genera un senso di unione e di appartenenza
Conclude Cristiano: «abbiamo cercato anche di non dimenticare i bambini, tramite i social abbiamo coinvolto le maestre di una scuola di montagna che hanno ideato un progetto insieme agli alunni per raccontare il valore del caldo e che cosa significa la sua assenza. I bimbi intervistano i nonni per sapere da loro come ci si teneva al caldo una volta, quando la gente di montagna andava a dormire con il berretto e con i guanti e le storie dei bambini saranno pubblicate sui nostri social».
Ezia Donini, è un’infermiera in pensione di 70 anni e fa parte del gruppo Amici degli Anziani di Traona. In questi mesi è diventata una delle referenti dell’iniziativa Quadrotti TamTam: «Prima della pandemia ci incontravamo regolarmente per giocare a burraco, per stare insieme, poi a causa dei contagi tutto è stato chiuso e abbiamo smesso di frequentarci, e anche di vedere i nostri parenti. La solitudine pesava. Quando sono stata contattata per fare i quadrotti per gli alberi, sono stata contenta subito, non sono una magliaia, ma mi piace sferruzzare. Ho fatto un po’ di telefonate, alle amiche e ai conoscenti e quasi tutti hanno aderito alla proposta di collaborare.
Ai bambini sono piaciuti moltissimo, quando nevicava ed era tutto bianco i quadrotti colorati mettevano allegria, anche perché questo non è stato per nessuno un Natale molto felice.
Poi è nata l’idea di continuare a farli per i senza tetto e io mi sono resa disponibile. Ma non pensavo succedesse quello che sta accadendo: mi telefonano ogni giorno persone anche da comuni lontanissimi, da Livigno, Bormio, Como, tutti che vogliono fare quadrotti!
Si sta creando una vera e propria rete, non mi sarei mai immaginata un’adesione così. Io credo che alla fine verranno fuori un gran po’ di coperte e che potremo accontentare molte persone che hanno freddo.
Tanti anni fa si usava fare a maglia tutto, comprese le coperte e ora è un’abitudine completamente dimenticata, quindi oltre a essere utile è anche un modo per recuperare le tradizioni. Ma soprattutto per fare qualcosa insieme anche senza vedersi. La pandemia non ti permette di stare insieme, ma così, quadrotto dopo quadrotto, ci teniamo legati lo stesso