Libri che passano di mano in mano, valigie che passano di luogo in luogo. Sono quelli delle BILL, le biblioteche itineranti della legalità. Percorrono l’Italia con il loro patrimonio di storie per promuovere i valori della giustizia e della responsabilità tra le giovani generazioni. E a ogni sosta piantano radici e nuove reti tra le persone. Da novembre 2021, grazie a Legami Leali, progetto sostenuto nella IV edizione del bando Welfare di Comunità di Fondazione Cariplo, il primo prezioso scaffale viaggia ora nel Garda Bresciano. Un territorio ricco di bellezza, ma dove sono in aumento i comportamenti di disprezzo delle regole soprattutto tra i giovanissimi.
Michele Crescini, è il referente per l’azione Bill di Legami Leali: «Oggi in Italia circolano e sono attive diverse BILL, nate dall’impegno dell’associazione Fattoria della Legalità e di Libera insieme a Ibby Italia. Quando ho scoperto l’esistenza delle Bill ho subito pensato: ci occupiamo di cura della collettività e promozione della legalità, abbiamo immobili sottratti alla criminalità organizzata dove collocare i libri, siamo attivi con le scuole e con le biblioteche, perché non creiamo una BILL sul territorio?
Anche perché le Bill territoriali non devono limitarsi a far “viaggiare” la biblioteca circolante, ma devono offrire la propria rete per l’organizzazione nelle scuole di eventi e attività per condividere con i ragazzi i temi trattati nei libri. Sono scaffali vivi, ponti di comunità e noi quei legami li avevamo già costruiti
Per attivare una rete BILL c’è un iter burocratico da seguire e ci sono attività da pianificare che la pandemia temporaneamente congela: «Ma nel 2021 siamo riusciti a creare la rete di Brescia Est e l’abbiamo chiamata Bill Garda. Nella stessa giornata in cui è stata inaugurata abbiamo aperto anche la Casa Luca Cottarelli, un appartamento sottratto a un narcotrafficante che, con Legami Leali, è rinato come Spazio giovani, un luogo dove scoprire i propri talenti e sperimentare, attraverso laboratori e iniziative, la legalità, la cura del bene comune, la collaborazione e l’attenzione al prossimo.
E i ragazzi della scuola media Catullo dell’IC Desenzano hanno trasportato le valigie dei libri fino alla Casa Luca Cottarelli. Una “staffetta della legalità” che è diventata metafora della diffusione della cultura come lotta alla criminalità organizzata
I libri del progetto BILL approfondiscono in modi diversi i quattro elementi che definiscono le situazioni di legalità: diritto, responsabilità, giustizia e dignità. Una raccolta di 400 titoli che, grazie alla collaborazione fra l’Azienda Speciale Consortile Garda Sociale – capofila del progetto Legami Leali - e i Sistemi Bibliotecari Brescia Est e Nord-Est Bresciano stanno viaggiando fra le biblioteche del Garda e della Bassa Bresciana Orientale per poi infine trovare casa negli immobili confiscati e rigenerati grazie a Legami Leali (come quello di Toscolano Maderno di cui abbiamo parlato in questo articolo). «Lo scaffale è rimasto a Desenzano fino alla fine dell'anno, per poi transitare nelle biblioteche di Lonato del Garda, Borgosatollo e Montirone e in questi giorni arriverà a Montichiari. Con la BILL è nata un’organizzazione di eventi, come la rassegna “La parte giusta”, un ciclo di 40 incontri nelle biblioteche del territorio con autori legati alla bibliografia Bill, Luigi Nacci, Matteo Saudino e molti altri. La reazione delle biblioteche della zona è stata entusiasta, la prenotazione della BILL è sold out per tutto il 2022! Così abbiamo deciso di aprire anche la rete BILL Brescia Nord Est. La biblioteca di Salò si è già attivata con un’attività che ha coinvolto gli studenti delle classi terze della scuola Gabriele D’Annunzio di Salò. I ragazzi stanno realizzando fumetti che hanno come tema la lotta alla criminalità, verranno poi esposti nel corso della mostra che inaugurerà la BILL i primi giorni di maggio» conclude Crescini.
Anna Paonita è una delle bibliotecarie che sta seguendo i laboratori: «Incontriamo i ragazzi e i docenti insieme a Chiara Abastanotti che ha scritto una graphic novel sulla storia di Lea Garofalo e insegna fumetto all’Università di Bologna.
Chiara ha presentato il suo fumetto e spiegato i primi rudimenti della tecnica agli studenti. Non c’è stato tanto tempo per poter parlare di libri legati alla legalità come avevamo previsto perché abbiamo avuto molte limitazioni legate al Covid, ma ai ragazzi è piaciuto moltissimo sentirsi liberi di esprimersi attraverso un linguaggio che per loro è stato subito congeniale e immediato.
Hanno discusso tra di loro, si sono confrontati, e hanno creato testi e immagini legati a vicende e vittime di mafia, ma anche all’ingiustizia in generale, agli eventi che loro percepivano come ingiusti: il bullismo, la violenza sulle donne, ma anche la guerra
Stiamo vivendo un momento drammatico e anche incomprensibile, soprattutto per i ragazzi, il fumetto ha consentito di dare voce ed elaborare paure ed emozioni».