Le persone stesse diventano la soluzione ai propri problemi

Disegnare un welfare per responsabilizzare le persone

Data di pubblicazione: 9 Dicembre Dic 2015 1646 09 dicembre 2015

Lanciato nei territori di Crema e Cremona, Fare Legami stipula con le persone in difficoltà dei “patti” generativi, per responsabilizzarle e trasformarle nella risposta ai propri bisogni.

Si tratta di cambiare la prospettiva del welfare, dando al cittadino lo stesso potere di azione, di chi eroga il servizio

Fabiano Sarti, responsabile della comunicazione

Non ci sono salvatori né persone da salvare in Fare Legami, il progetto lanciato dai territori di Crema e Cremona, che offre a chi si trova in difficoltà, gli strumenti per creare le proprie soluzioni personalizzate, uscendo così dal momento di crisi e ritrovando le risorse per cambiare la situazione in sé stessi. “Si tratta di cambiare la prospettiva del welfare, dando al cittadino lo stesso potere di azione, di chi eroga il servizio,” spiega Fabiano Sarti, responsabile della comunicazione di Fare Legami. Il progetto prevede infatti che chi si trova in una situazione di vulnerabilità, venga coinvolto attivamente nella progettazione del proprio percorso di aiuto.

L’obiettivo: disegnare un welfare più efficiente ed efficace per le singole persone, responsabilizzando i cittadini e trasformandoli nelle soluzioni ai propri problemi.

Un corso di pittura ad esempio, potrebbe essere un’occasione per spingere la persona ad uscire, ad attivarsi e a creare legami con altre persone, scongiurando anche il rischio depressione

Fabiano Sarti
DSC01726

“Al centro della co-progettazione del percorso vi sono i cosiddetti “patti generativi”, un accordo che il cittadino fa con la comunità, impegnandosi a seguire il programma che si è delineato per uscire dalla condizione critica.” Ad ogni percorso viene abbinato un budget da spendere nel progetto individuale che si ritiene più efficace per la riuscita del percorso. "Fare Legami, è pensato per i soggetti vulnerabili, che non si trovano in uno stato di conclamato disagio, ma che possono essere a rischio di diventarlo".

Tra questi, persone anziane sole, senza una rete famigliare di aiuto e famiglie con bambini piccoli e anziani non autosufficienti. E i percorsi identificati possono essere molto diversi dalla percezione tradizionale dei servizi sociali. Per una persona anziana sola, il patto generativo, infatti potrebbe focalizzarsi sulla lotta all’isolamento, alla depressione e sulla creazione di una rete di supporto. “Si potrebbe pensare di investire il budget in un corso di formazione all’interno della comunità.” Spiega Fabiano Sarti.

Affrontare il welfare da un punto di vista diverso, quasi di prevenzione, quindi. E Fare Legami non si ferma qui.

Deathto Stock Energyand Serenity7

“Il perno su cui questo nuovo modello è fondato è sempre quello delle comunità. Tra le iniziative abbiamo attivato anche i laboratori di comunità, possono essere nei quartieri, nei piccoli paesi, o addirittura nei condomini,” Continua Sarti. “Si tratta di momenti in cui i gruppi di persone si riuniscono per identificare i propri bisogni e sviluppare insieme delle risposte.” Tra le prime sperimentazioni attivate, il corso per la gestione del budget famigliare, per offrire ai cittadini maggiore controllo sui flussi di denaro.
Fare Legami ha poi stretto collaborazioni e sinergie con le aziende private, nelle quali sono stati attivati tavoli di discussione, che riuniscono manager e dipendenti, per offrire ai bisogni comuni, nuove soluzioni provenienti dal territorio circostante.

“Le aziende dopotutto sono comunità di persone che lavorano e che possono condividere problemi, risorse e soluzioni.” Il progetto, attivato in tre aziende nel territorio di Crema, infatti intende spingere le imprese a individuare servizi comuni che possano aiutare i dipendenti nella gestione dei figli e dei genitori anziani. “In questo modo si ottimizzano i costi, diminuendo l’impatto sulle risorse pubbliche, e questo rende più felici anche gli imprenditore: chi ha più servizi che lo aiutano a gestire i problemi, è più sereno e più produttivo.”