Si chiama #ConTatto ed è il progetto sostenuto dal bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplonato negli ambiti distrettuali di Como e di Lomazzo-Fino Mornasco per cambiare il modo di gestirei conflitti che oggi, sempre più, sfociano in liti che lacerano il legame sociale e intasano il sistema giudiziario. L’Italia infatti è, oggi, uno dei paesi europei con il più alto tasso di litigiosità in sede civile e penale.
#ConTatto interviene in queste situazioni, agendo a monte, sulla mediazione, e rimettendo al centro della scena la comunità. Grazie all’intervento di competenze specifiche e interventi di tipo preventivo volti ad accrescere sensibilità e competenze nei contesti formativi e sociali, la comunità diviene infatti luogo e strumento di risoluzione e ricomposizione del conflitto, a salvaguardia del legame sociale e relazionale.
Franca Gualdoni è la responsabile di questo progetto, che intende operare in luoghi sensibili, dove il sorgere dei micro-conflitti è potenzialmente elevato: dagli istituti scolastici alle periferie, verranno attivate iniziative di prevenzione e formazione sul tema della comunità riparativa, volti a ristabilire la comunicazione e a ridurre la recidiva, coinvolgendo in prima persona i cittadini in attività di volontariato e fundraising.
«Il territorio comasco», spiega la responsabile, è così diventato «protagonista di un processo virtuoso di utilizzo via via sempre più significativo degli strumenti della giustizia riparativa». Una rete di soggetti, che vanno dal Tribunale di Como all’Ufficio di esecuzione penale esterna al Centro Servizi per il Volontariato all’Università dell’Insubria, «hanno reso concretamente praticabile l’applicazione delle pene alternative attraverso percorsi di incontro confronto, ricerca di legami rinnovati tra autori di reato vittime e contesti sociali. In questo contesto, il progetto ConTatto si propone per un passo ulteriore che guarda non solo all’ambito penale, ma all’orizzonte più ampio dei conflitti con un approccio mediativo, funzionale sia ad una prospettiva di prevenzione, sia alla volontà di mettere la vittima al centro del processo di mediazione», come raccomandato dalla direttiva Europea del 2012, recepita anche dalla legislazione italiana.
Il territorio comasco è così diventato protagonista di un processo virtuoso di utilizzo via via sempre più significativo degli strumenti della giustizia riparativa
A oggi, la rete di progetto sta organizzando un piano di racolta fondi per il progetto e definendo le azioni specifiche da intraprendere in contesti a rischio come scuole e quartieri dove più alti sono i conflitti espressi o latenti. Con ottimi risultati, che spingono a guardare con ottimismo il futuro. Sul territorio, infatti , ci spiega Franca Gualdoni, questi risultati sono stati resi possibili dalla sensibilità della società civile: «proprio perché la giustizia riparativa è un tema che ha già percorso le vie delle istituzioni e dell’associazionismo, il territorio è in qualche modo vicino alla prospettiva della mediazione». Il progetto ConTatto ha l’obiettivo di rafforzare la capacità della comunità e dei luoghi di vita comuni e di elaborare ed affrontare al proprio interno le tensioni, le fratture e i conflitti.