1700 scatti. 120 gli anziani fotografati. 190 quelli intervistati. Due mesi di lavoro. 55 le immagini selezionate tra i 19 comuni che fanno parte dell’ambito di Seriate e Grumello al Monte per la mostra itinerante “Vecchio a chi?” nata dal progetto “Invecchiando s’impara (a vivere)”, sostenuto da Welfare in Azione di Fondazione Cariplo. «L’obiettivo è dare nuove risposte agli anziani, una fascia di popolazione che sta crescendo sia in termini quantitativi che in termini qualitativi rispetto alla tipologia di bisogni che devono essere soddisfatti», dice Stefano Rinaldi, responsabile del progetto. «Ma per farlo è necessario ascoltarli, conoscerli, accorciare le distanze tra loro ed il resto della comunità». È nata così la mostra fotografica firmata da Andrea Donadoni che attraverso il suo obbiettivo ha provato a raccontarceli meglio. «È stata un’esperienza divertente», racconta Andrea. «Me li aspettavo più restii al confronto con il flash e la macchina fotografica. Invece sono stati tutti disponibili, avevano voglia di lasciarsi fotografare e raccontarsi. Erano tutti molto coinvolti».
La mostra «nasce proprio dalla volontà di ascoltare gli anziani», continua Stefano Rinaldi. «Era fondamentale per noi farci raccontare quelli che sono i loro bisogni, i desideri. E ancora le emozioni. Per questo abbiamo pensato allo strumento della fotografia. Perché il progetto vuole parlare degli anziani che sono in mezzo a noi, la nostra gente ». I soggetti fotografici sono stati individuati coinvolgendo le amministrazioni locali e i ragazzi in alternanza scuola lavoro, così da dare vita anche ad un verso e proprio progetto di scambio intergenerazionale. Oltre alla mostra fotografica, infatti i ragazzi li hanno intervistati e tutti i contributi sono stato raccolti in un video short. Grazie ad una collaborazione con una televisione locale, è stato poi steso un accordo per realizzare un focus ad hoc sugli anziani.
Le immagini possono cogliere la bellezza di questa fascia d’età: «Con questa mostra», spiega Rinaldi, «vogliamo rivendicare l’idea che ogni anziano è portatore di una bellezza interiore, ma anche esteriore».
In questi 19 comuni la popolazione è di poco superiore a 123mila abitanti, circa il 17,2% di loro ha un’età superiore ai 65 anni e l’1,4% di essi è ultra ottantenne. Rispondere al crescente incremento dell’età media della popolazione, ripensando il sistema di assistenza utilizzato fino ad oggi, che non riuscirà a fronteggiare l’aumento futuro della domanda di cura, è l’obiettivo del progetto. «Garantire agli anziani un invecchiamento attivo e una buona qualità della vita grazie al ripensamento dei servizi esistenti e all’attivazione di comunità è un obbligo che dovevamo assumerci», sottolinea Rinaldi. Tutto il progetto quindi è finalizzato a mettere a punto un sistema di servizi e di attività che aiuti le persone a mantenere la propria autonomia e autosufficienza, per continuare a vivere nella propria abitazione, circondati dai propri affetti e dalle amicizie, in salute e con la voglia e la possibilità di curare relazioni, interessi, piaceri e, perché no, di coltivarne di nuovi, nella consapevolezza e convinzione che la vita è continuamente in divenire a prescindere dall’età anagrafica. «Per me come fotografo», conclude Andrea Donadoni, «è stato molto appagante lavorare a questo progetto. Gli anziani sono un valore che va tutelato. Tutti sono testimoni di vite lontane dal nostro vivere comune e quotidiani. Sono loro il bagaglio di quei valori morali che rischiano di perdersi. E soprattutto oggi dove le distanze tra noi e tra noi e le altre generazioni sono così enormi, la società ha sempre più bisogno di loro».