Shakespeare e il rugby vanno in scena insieme ai giovani e a tutta la comunità

A Montichiari al via uno spettacolo originale e collettivo dal backstage al palcoscenico

Data di pubblicazione: 26 Marzo Mar 2018 1158 26 marzo 2018
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Cosa c’entra Shakespeare con il rugby? Basta andare a Montichiari, in provincia di Brescia per scoprire che lo sport della palla ovale e il Bardo inglese non sono poi così estranei. Perché proprio in provincia di Brescia, grazie al progetto #gener_azioni, sostenuto dal bando “Welfare di Comunità” di Fondazione Cariplo, a maggio andrà in scena “Shakespeare’s Rugby Wars” che vedrà protagonisti i giovani delle scuole superiori locali e alcuni elementi del Rugby Calvisano, compagine che milita in Eccellenza (la massima serie – ndr.) e reduce dallo scudetto nel campionato 2016/17. L’iniziativa trova linfa anche grazie al sistema di relazioni e di punti di comunità diffusi sul territorio attraverso il progetto #genera_azioni, e non è un caso quindi che, nata a partire da una progettazione partecipata con le scuole, abbia messo in moto diverse realtà e mescolato molti

filoni: dalla letteratura allo sport, dalla storia alla sartoria e alla grafica.

«Il progetto è nato avendo come obiettivo gli adolescenti e nell’ipotizzare diverse azioni che costruissero una rete in grado di aggregare soggetti differenti; siamo partiti dall’Istituto don Milani che ha un Liceo Linguistico e dal sistema bibliotecario Brescia Est», racconta Gianpietro Pezzoli, responsabile del progetto #gener_azioni. «La biblioteca accoglie molti giovani e proprio da lì è venuta l’idea di “copiare” un format canadese intercettato dalla bibliotecaria di Montichiari». L’opera è appunto “Shakespeare’s Rugby Wars” degli autori Matt Toner e Chris Coculuzzi «uno dei due autori sarà molto probabilmente presente alla prima di Montichiari», annuncia Pezzoli.

In questo percorso di cultura, sport e movimento i ragazzi sono protagonisti.

Gianpietro Pezzoli, responsabile del progetto #gener_azioni

Nella rilettura dei testi shakespeariani ambientati all’epoca della Guerra delle due Rose, si immagina che gli York e i Tudor si scontrino in un campo da rugby. «Una rielaborazione originale in cui l’azione scenica riprende tempi e modi di una partita di rugby», spiega Lara Favali della biblioteca di Montichiari. Lo spettacolo che andrà in scena a maggio è il risultato di circa due anni di laboratori. «Grazie a questo format si sono messi insieme una società sportiva, il lavoro dei ragazzi e Shakespeare», continua Pezzoli. «In questo percorso di cultura, sport e movimento i ragazzi sono protagonisti. Sono 35 quelli che hanno partecipato ai laboratori, ci sono gli studenti che si sono occupati della traduzione, ma non hanno voluto mettersi in gioco sul palco e dal momento che questo progetto crea reti da un anno si sono coinvolti anche gli alunni della scuola bottega di Mezzane che, dopo averli studiati, stanno realizzando i costumi di scena ambientati nel 1500. Insomma, i ragazzi sono protagonisti sia sul palcoscenico sia nel backstage». E’ stata coinvolta la Banda Carlo Inico e con l’Associazione Scuola d’Archi Pellegrino da Montichiari per la stesura in inglese degli “inni” delle due squadre (Lancaster e York), l’Accademia di danza per supportare la parte musicale con la creazione di una coreografia e il gruppo fotografico amatoriale Arteimmagine che sta documentando l’intero percorso, trasmettendo ai ragazzi coinvolti una maggiore sensibilità sull’arte fotografica. Ma per questa messa in scena il rugby è fondamentale ed ecco che dalla società Calvisano - «che ha aderito con molto interesse», chiosa Pezzolti - mettono a disposizione due coach, due educatori delle squadre giovanili che hanno insegnato agli studenti i movimenti base e che saranno anche presenti nello spettacolo, così che nel recitare l’azione sia quanto più simile al vero «i due allenatori interpreteranno il ruolo dei radiocronisti previsti dalla pièce canadese Shakespeare e Marlow», rivela Favalli. E per non lasciare nulla al caso nell’autunno scorso, grazie agli Arcieri Colli Morenici-Elfi della Rocca, gli studenti hanno potuto anche apprendere le tecniche dell’uso dell’arco medioevale e le differenze con quello moderno.

«Il frutto di questo lavoro sono i laboratori che si svolgono in biblioteca, con ragazzi e ragazze dai 13 ai 18 anni che stanno scoprendo non solo il teatro con la conseguente autostima che porta il recitare in pubblico, ma anche una maggiore proprietà di linguaggio sperimentata anche nella sceneggiatura dopo la traduzione e lo sport» precisa Favalli.

«Questo progetto ha l’obiettivo di tirar fuori il capitale sociale del territorio con una nuova modalità» spiega Pezzoli. «E l’interazione che si è venuta a creare tra scuole, biblioteca e una squadra di rugby importante è un’esperienza aggregativa che è riuscita a tenere insieme tanti tipi diversi di giovani che si sono proiettati in una dimensione diversa dalla solita». Il responsabile del progetto #gener_azioni è soddisfatto soprattutto per il fatto di «essere riusciti a mettere insieme un centro di formazione professionale, una scuola superiore e il sistema bibliotecario che sono soggetti vicini, ma soprattutto a mettere in pista anche elementi nuovi e credo», conclude «che questa esperienza possa essere messa al servizio di altri ragazzi del territorio e divenire una buona prassi». Infatti sempre nella filosofia del progetto #gener_azioni, l’esperienza degli studenti è stata inserita come progetto speciale di alternanza scuola lavoro, come attività di gruppo che lavora su aspetti formativi ed educativi trasversali, e sicuramente sarà di ispirazione per altre iniziative future. La prima europea dello spettacolo in forma itinerante “Shakespeare’s Rugby Wars” con la regia di Valentina Salerno, sarà in scena al castello di Montichiari il 5 maggio prossimo per poi replicare in altre località del territorio.