“Sono un ragazzo fortunato, perché mi hanno regalato un sogno” diceva Jovanotti nel 1992. Ora immaginate un ragazzo di 20 anni nel 2018, davanti a queste domande: qual è la scuola o l’università migliore per me? Ma voglio davvero studiare o lo voglio solo perché lo fanno tutti? E se andassi a lavorare? Chi sono io?
La disoccupazione è solo una parte del problema. Il dramma vero è il disorientamento. I nostri ragazzi non sanno cosa scegliere, non sanno come si sogna, sempre più spesso non hanno progetti o qualcosa in cui credere. Andrebbero presi per mano, ascoltati, e con pazienza andrebbero guidati nel mondo, bisogna metterli nella condizione migliore per esprimersi, soprattutto nel contesto lavorativo. Ecco, questo è Segni di futuro, uno dei nuovi otto progetti inseriti nel bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo.
Segni di Futuro vuole essere all’interno della nostra comunità la scintilla per dare nuova fiducia e intraprendenza ai giovani.
Il progetto Segni di Futuro coinvolge il territorio della Valle Camonica composto da 41 piccoli Comuni, contraddistinti da una stagnazione economico-sociale accompagnata da invecchiamento demografico e tassi di disoccupazione superiori alla media provinciale. Dai servizi per l’impiego, osservazioni e interviste è emerso un diffuso disorientamento da parte dei giovani, in uscita dai percorsi scolastici, nella ricerca del lavoro; disorientamento da parte delle famiglie, inadeguate nell'aiutare i propri figli; disorientamento da parte delle aziende durante la ricerca e selezione di personale.
Segni di Futuro intende innescare un cambiamento culturale attivando l’intera comunità, responsabile insieme alle istituzioni e al mondo dell’impresa del futuro dei giovani, favorendo un dialogo tra aziende e scuole e grazie al coinvolgimento diretto dei ragazzi nei percorsi di coprogettazione, aumentando il protagonismo giovanile e la crescita delle loro competenze.
Segni di Futuro innova il welfare territoriale coinvolgendo attori non convenzionali come il Coordinamento Territoriale Giovani e le aziende profit, offrendo laboratori di competenze in grado di far scoprire la propria vocazione ed i propri talenti per metterli al servizio della comunità.
Nei laboratori di competenze i giovani, affiancati da esperti, affronteranno tematiche trasversali come il controllo di gestione, la comunicazione, la sicurezza informatica, con l’obiettivo di sviluppare dei micro progetti di prodotti e servizi innovativi ad utilizzo interno o per conto di Terzi. I laboratori, in coerenza con il contesto socio-economico territoriale, si articolano in vari ambiti: territorio, ambiente, agroalimentare; moda e artigianato artistico; comparto metallurgico ed energia rinnovabile e filiera del legno. Al fine di generare una positiva contaminazione, innescando un processo circolare di scambio di competenze ed esperienze, i laboratori coinvolgeranno giovani dai 19 ai 30 anni, sia diplomati che laureati. In tre anni si prevede di coinvolgere almeno 180 ragazzi.
Grazie ai laboratori di competenza, un’azienda potrà riprendere un progetto rimasto nel cassetto e affidarlo ad un team di ragazzi scelti in base a motivazione e competenze, che così potranno mettersi in gioco e dimostrare il loro valore.
Grazie ai laboratori di competenze si vuole accendere un nuovo dialogo tra il mondo del lavoro e quello della scuola riducendo il divario tra i bisogni delle aziende e la formazione. Quando i giovani sono consci delle proprie capacità e competenze, cresce anche la voglia di investire su se stessi.
Segni di Futuro inoltre attiverà un Osservatorio di Comunità, uno spazio comune di aggregazione per i giovani e per le reti, dove far nascere una community di ragazzi che non si sentiranno più soli ed isolati, ma che attraverso l’aggregazione capiscano che adulti essere domani.
Segni di Futuro invita i giovani e le aziende a mettersi in gioco. Ma anche tutta la comunità, perché come diceva John Heywood nel 1500 “Molte mani rendono il lavoro più leggero”.