Cento volti, cento storie di welfare di comunità

Un progetto fotografico racconta il patrimonio di relazioni e collaborazioni attivate nella bassa bresciana orientale durante #genera_azioni

Data di pubblicazione: 21 Maggio Mag 2019 0935 21 maggio 2019
Gruppo Parkinson Copia

Quante persone ruotano attorno a un progetto di welfare di comunità e lo rendono possibile?

È quello che cerca di raccontare la campagna Cento volti, cento storie nata con la voglia di valorizzare il patrimonio di relazioni e collaborazioni attivate durante il progetto #Genera_azioni.

Costruire comunità per generare un welfare spontaneo e innovativo in risposta alle situazioni di solitudine e vulnerabilità è infatti l’obiettivo principale di #Genera_azioni, uno dei progetti vincitori della seconda edizione del bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo che dal 2016 ha messo in atto nella Bassa Bresciana Orientale azioni mirate a favorire relazioni e prevenire lo le fragilità; questo grazie anche al forte ruolo svolto da 6 punti di comunità nati attraverso #Genera_azioni e diffusi nel territorio.

La campagna partita nel giugno 2018, tutt’ora attiva, ha l’obiettivo di dare un volto e parola a beneficiari, risorse, simpatizzanti e affezionati del progetto e delle sue attività, soprattutto all’interno dei punti di comunità. Il lavoro di regia dell’intero percorso, è stato supportato da Roberto Benvenuti (copywriter e creativo) e da Rudy Fenaroli (fotografo), che insieme a tutta la squadra di progetto hanno permesso di sensibilizzare e attivare più di 100 persone che hanno voluto metterci la faccia e la propria testimonianza per comunicare in modo empatico e semplice la filosofia che caratterizza i punti di comunità e le attività proposte, per coinvolgere nuove persone, per favorire un sempre maggiore radicamento del progetto sul territorio.

Invitare le persone a mettere la propria storia, fatta di soddisfazioni ma anche di difficoltà a patrimonio di tutti non è sempre stato facile. L’esserci riusciti ha reso però il lavoro di comunità sul territorio più forte.

In questo anno di campagna sono state contattate circa 150 persone, di queste 120 hanno accettato a raccontare la loro esperienza e a mettersi in gioco facendosi fotografare in modo serio o simpatico, chi con un oggetto “simbolo” della loro storia, chi con un animale, chi con un’altra persona o in gruppo, perché parte di associazioni e iniziative, per un totale a oggi di 93 storie raccolte e raccontate

Sono state fotografate persone da 0 a 90 anni, pensionati, giovani e adolescenti, residenti storici dei paesi, oppure nuovi abitanti, sia di origine italiana che straniera, che hanno trovato nella campagna Cento Volti Cento Storie, nei punti di comunità, e in generale nel progetto #genera_azioni un modo per affrontare le loro difficoltà, o per farsi conoscere e conoscere altre persone, o per creare iniziative di welfare spontaneo e generativo.

Centovolti

Tra le storie che raccontano il cambiamento e l’impatto generato dal progetto #genera_azioni, emerge quella di Alì, primo custode sociale nel condominio di Calcinato, con la sua disponibilità e sorriso contagioso, è il punto di riferimento all’interno del condominio. Oppure quella di Natalina, signora di Calcinato che, attraverso i laboratori di prossimitàe le misure dell’asse inserimento lavorativo, è riuscita a ri-collocarsi nel mondo del lavoro. La “popolarità” raggiunta sulla pagina facebook del progetto e i numerosi commenti di incoraggiamento arrivati dai suoi concittadini dimostrano quanto sia stato importante valorizzare queste singole storie, che possono rafforzare la rete di contatti e legami con la comunità rispetto a temi come la disoccupazione che spesso producono isolamento.

La storia che ad oggi ha coinvolto più “followers” riguarda il gruppo Parkinson di Montichiari “Gli amici di Tina” nato all’interno del punto di comunità del paese dallavolontà di una figlia di creare un gruppo informale di cittadini per affrontare insieme le problematiche legate al Parkinson di cui la madre è affetta. Il racconto e le foto molto emozionanti di Elena e Tina hanno reso la loro storia particolarmente visibile sui social, creando un’occasione importante di condivisione della loro esperienza e di quella di tanti altri che vivono questa malattia, perché non sentirsi soli in queste situazioni è fondamentale.

La campagna ha messo inoltre in luce i tanti interessi che le persone portano avanti nella loro vita privata e che possano essere messi a disposizione della comunità: come Lidia e Alessia, due ragazze majorettesche decidono di animare un centro diurno disabili, o Marcello, un ferroviere in pensione che ha trasmesso ad altri la sua passione per il bastone siciliano nel punto di comunità di Calvisano: tutte persone raccontate nel loro essere normali e speciali allo stesso tempo, nell’entusiasmo positivo e contagioso, nella voglia di stare insieme e fare qualcosa che possa aiutare nel costruire relazioni.

Dentro Cento Volti Cento Storie c’è persino una bambina di 6 mesi: la sua storia riguarda l'inaugurazione dello spazio allattamento nel punto di comunità nella biblioteca a Calvisano dove le mammepotranno darsi appuntamento per fare due chiacchiere.

Da cosa nasce cosa, da storia nasce storia tanto che la realizzazione della campagna ha generato un forte coinvolgimento di coloro che hanno già partecipato e che, attraverso la loro voce e il loro volto, sono diventati promotori del progetto e altre persone si sono fatte avanti. Come si trova scritto a un certo punto nella pagina facebook del progetto #genera_azioni “Sul nostro cammino abbiamo incontrato centinaia di persone speciali e altrettante contiamo di conoscerle da qui in avanti. Di ognuna abbiamo un ricordo piacevole, divertente, profondo. In fin dei conti, ogni persona che incontriamo lascia una traccia nella nostra vita, anche sottile, e diventa parte di quello che siamo”.

Cento volti, cento storie è anche una mostra di 15 ritratti che sono stati stampati e esposti in varie occasioni istituzionali.

Rapper

Fra i 15 ritratti ci sono quelli di Sergio e Riccardo, due giovani rapper di Montichiariche frequentano le attività promosse da #genera_azioni.Hanno già alle spalle tre singoli a testa, e basta ascoltare poche delle loro rime per immedesimarti in un ragazzo qualunque della bassa bresciana, per vedere la vita quotidiana da un punto di vista inedito. La loro è la storia di due ragazzi normali, ma anche di come mai e poi mai si debbano lasciar perdere le proprie passioni. Soprattutto da giovani, quando il mondo e il futuro sono lì, a portata di mano, e aspettano solo di essere creati, ancora più bello se incontri dei facilitatori che ti diano una mano per portarli in scena.

Sergio e Riccardo cantano "Non c'è storia”, eppure la storia c’è. Anzi ce ne sono Cento.

Scopri sul canale Instagram #100volti tutte le storie