A Tirano da pochi mesi sono nati due spazi innovativi pensati per favorire la conciliazione lavoro-famiglia: lo School baby parking all’interno di una scuola e il Co-Baby in un coworking.
Si tratta di due servizi attivati grazie aSbrighes!, uno dei progetti della terza edizione del bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo che si prende la brigadi trasformare una zona montana, a rischio spopolamento, in un luogo più a misura di giovani e famiglie con bambini.
“La scatola magica: school baby parking”è un microprogetto nato dalla collaborazione tra Sbrighes! e l’Istituto B.Pinchetti di Tirano, nell’ambito di un percorso di alternanza scuola lavoro.
Sono stati alcuni genitori a presentare il progetto partecipando a uno dei mini bandi di Sbrighes! di attivazione protagonismo comunità sul tema della conciliazione, ottendendo un minibudget e l’accompagnamento degli operatori. Èstata poi una professoressa ad avere l’intuizione e la volontà di creare un luogo che fosse di conciliazione per le famiglie e per i docenti con bimbi piccoli, e al contempo di sperimentazione e formazione per gli studenti dell’indirizzo Servizi socio sanitari,che lavorasse sullo sviluppo delle loro competenze, sia tecniche che trasversali.
I ragazzi a turni, in gruppi di 5, diventano operatori per la conciliazione dei bisogni dei loro insegnanti e del personale che incontrano in Istituto generando una reciprocità, protagonismo e corresponsabilità poco usuale all'interno del mondo della scuola. Il baby parking viene usato una volta a settimana durante le riunioni scolastiche e quando riprenderà a settembre verrà gestito sia dai ragazzi che l’hanno ideato che da una nuova classe in alternanza. Il baby parking è infatti diventato una proposta di alternanza scuola lavoro e una formazione per i ragazzi dell’indirizzo professionale tecnico dei servizi socio sanitari.
Anastasia, una studentessa che partecipa al progetto School Baby Parking, racconta quanto siabello prendersi cura dei bambini in autonomia.
Lo school baby parking nasce dall’idea di una scuola aperta, che aiuta i genitori a partecipare alla vita scolastica offrendo loro un supporto concreto.
I ragazzi della terza si sono incontrati per progettare lo spazioper diversi mesi, due pomeriggi alla settimana, insieme agli operatori di Sbrighes e alla professoressa di metodologie operative Lo Iacono. Hanno deciso ogni aspetto, dalla A alla Z: come usare il budget a disposizione, come arredare l’aula, di quale colore dipingere le pareti e quali giochi far fare ai bambini. Parte degli arredi sono stati comprati con il minibudget messo a disposizione da Sbrighes!, mentre la parete di arrampicata per bambini, unmobiletto portascarpe e il teatro delle marionettesono stati realizzati dallaclasse della sezione Ebanisti, sempre dell'Istituto Pinchetti.
Così in un’aula in disuso dell’Istituto B.Pinchetti di Tirano lo scorso aprile è nato lo school baby parkinguno spazio dove i ragazzi accudiscono i figli piccoli (fino a 6 anni) dei docenti, del personale ATA e dei genitori durante i colloqui scolastici o le riunioni. E la nascita di questo servizio capita a proposito in questo periodo di recite, colloqui, riunioni, dove la presenza a scuola di genitori e docenti è molto più frequente che in altri momenti dell’anno.
I ragazzi a turni, in gruppi di 5, diventano operatori per la conciliazione dei bisogni dei loro insegnanti e del personale che incontrano in Istituto generando una reciprocità, protagonismo e corresponsabilità poco usuale all'interno del mondo della scuola. Il baby parking viene usato una volta a settimana durante le riunioni scolastiche e quando riprenderà a settembre verrà gestito sia dai ragazzi che l’hanno ideato che da una nuova classe in alternanza. Il baby parking è infatti diventato una proposta di alternanza scuola lavoro e una formazione per i ragazzi dell’indirizzo professionale tecnico dei servizi socio sanitari.
Anastasia, una studentessa che partecipa al progetto School Baby Parking, racconta quanto siabello prendersi cura dei bambini in autonomia.
Vorrei fare la maestra d’asilo. Grazie a questi pomeriggi possiamo immaginare un po’ il nostro futuro.
Il “Co-Baby” invece nasce come micro-progetto Sbrighes! ed è uno spazio gioco genitore-figlio dedicato a tutti i bambini che ancora non frequentano la Scuola dell’infanzia e che quindi richiedono uno spazio tutto loro.
A settembre, grazie al passaparola tra local coach (le nuove figure di welfare di comunità che attivano i cittadini e li aiutano a trovare soluzioni condivise ai problemi condivisi) sono state intercettate un paio di mamme lavoratrici con bimbi piccoli che avevano dei bisogni di conciliazione e che si erano conosciute a un corso preparto. Si è deciso di partire con una piccola sperimentazione presso il Local Hub di Tirano, il primo coworking della Valtellina, un luogo connettore di persone, imprese, idee ed esperienze.
Così è nato il Co-Baby, uno spazio che risponde sia al bisogno di conciliazione delle famiglie attraverso un operatore condiviso, sia al bisogno di socializzazione tra bambini e adulti (mamme e papà, nonni, baby sitter). Il Co-Baby è inoltre un luogo di comunità, e questo si nota anche da come è gestito: i genitori e nonni sono protagonisti delle attività proposte ai bambini, si aiutano a vicenda, e sono loro stessi ad aprire lo spazio e a utilizzarlo anche quando non è presente l’operatore. Il Co-Baby è frequentato principalmente damamme che lavorano part-time, che sono in cerca di lavoro o che frequentano il Coworking. Ma ci sono anche mamme casalinghe, papà, nonni e baby sitter.
In 4 mesi sono aumentati i bambini che frequentano il Co-baby e c’è stato bisogno di una sala più ampia.Anche la gestione sta trasformandosi, raccogliendo le proposte che arrivano anche dalle famiglie, in risposta ai loro bisogni quotidiani: si è passato da due a quattro giorni di apertura, due giorni “solo bimbi” rivolti esclusivamente alla conciliazione, e due mattine di spazio gioco mamma bambino. Oggi sono 15 le famiglie e 17 i bambini che usufruiscono del servizio. Risultatoimportante, che fa capire che i servizi di conciliazione sono preziosi nelle città quanto nei territori di montagna.
Ma soprattutto il Co-baby, nato solo da pochi mesi e già a tutti gli effetti un servizio molto sentito dal territorio, ha già imparato una lezione molto importante.
Non c’è nulla di più potente del passaparola delle mamme.