L’arte è un’occasione di incontro fra persone che condividono una stessa passione.
E creare occasioni di incontro è l’obiettivo di TIKI TAKA – Equiliberi, uno dei progetti della terza edizione del bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo, nato nel distretto di Desio-Monza, con l’intento di rendere le nostre comunità più accoglienti e inclusive nei confronti della diversità e mostrare come dietro a quello che viene percepito come un limite, può nascondersi invece una grande risorsa.
Ecco perché, condividendone obiettivi e intenti, quest’anno TIKI TAKA – Equiliberiha deciso di prendere parte alla terza edizione del festivalLì sei vero che ha coinvolto dall’11 al 19 maggio la città di Monza, con l’obiettivo di parlare di disabilità a un pubblico ancora più ampio.
La collaborazione fra il Veliero Onlus, associazione teatrale con un’esperienza ventennale e promotrice del Festival, e TIKI TAKA – Equiliberi comincia un paio d’anni fa quando insieme decidono di attivare un corso misto di teatro per 15 ragazzi con disabilità e non.
Da questa esperienza positiva è nata la volontà di creare un festival più corale e diffuso.
Come ogni anno il Veliero Onlus ha portato a Monza compagnie teatrali da tutta Italia, e grazie a TIKI TAKA – Equiliberi quest’anno sono state coinvolte 20 associazioni del territorio che si occupano di disabilità; il festival è inoltre uscito dal Teatro Binario 7, sede principale, e si è appropriato per 5 giorni interi delle piazze della città e delle vetrine degli esercizi commerciali.
“Lì sei vero è quasi l’anagramma de Il Veliero” racconta Chicco Roveris, dell’associazione Il Veliero e direttore artistico del festival.Lo spirito del festival è sensibilizzare la comunità e dimostrare che i ragazzi con disabilità possono generare del bello.
Quest’anno il festival si è aperto con il pre-festival,una giornata in piazza Trento Trieste, e ha proseguito con un calendario ricco di appuntamentie di spunti di riflessione con performance teatrali, convegni, la presentazione di un libro, mostre, esibizioni di danza e musica offerte a tutta la cittadinanza dalle 20 realtà del territorio che lavorano con la disabilità.
In piazza è stato anche allestito un Piccolo Salotto, con delle poltrone, un tavolino e un tappeto, dove sono state intervistate tutte le realtà coinvolte.
Le grandi e piccole difficoltà di ogni giorno, l’importanza di dare voce a chi non ne ha, imparare a comunicare i propri desideri e come il mondo vede la disabilità, sono solo alcuni dei temi affrontati negli spettacoli teatrali andati in scena al Teatro Binario 7.
Teatro Binario 7, la casa storica del festival, è stato il luogo dove si sono incontrate le compagnie teatrali provenienti da tutta Italia e dove sono nati confronti, sinergie e progetti per il futuro. “Quest’anno sono arrivate 20 candidature da tutto il territorio nazionale. Fra queste, associazioni di volontariato e compagnie teatrali inclusive. Abbiamo scelto quelle che riuscivano a raccontare disabilità anche molto diverse, mostrando come sul palco le differenze si accorciano.” racconta Chicco Roveris
Ad andare in scena sono stati 7 spettacoli più uno del Veliero, fuori concorso.
La giuria popolare composta dai “velierini”, ovvero attori de Il Veliero disabili e non, e la giuria tecnica composta da persone appartenenti al mondo della politica, della cultura e del terzo settore, hanno premiato due spettacoli.
Ad aggiudicarsi il premio della giuria tecnica è stato lo spettacolo “I cinque malfatti” della Compagnia Diversamente Danza di Verona, che ha affrontato il tema della diversità come crescita. Lo spettacolo racconta di cinque strani e simpatici personaggi, ognuno con una caratteristica molto evidente: uno è tutto Bucato, il secondo è Piegato come una lettera, il terzo sempre Molle e addormentato, il quarto Capovolto a testa in giù e il quinto è addirittura Tutto Sbagliato. Vivono insieme serenamente finché l'arrivo del Perfetto mette in discussione le loro caratteristiche, facendole diventare dei difetti, fino a quando non viene messa in discussione l’idea stessa di perfezione. Il premio della giuria popolare è andato invece allo spettacolo “Gandino Express”, del laboratorio teatrale Saranno Famosi di Albino in provincia di Bergamo, che racconta la vicenda di due ragazziscomparsi e che solo una persona può trovare: Scherlock Nodari, il più bravo investigatore di tutta la bergamasca. Un divertente e serrato viaggio a spasso per il mondo che lo porterà a contatto con “particolari” personaggi local Il messaggio finale è che anche se parliamo linguaggi differenti, l’importante è saperli ascoltare.
Lo spettacolo portato in scena da Il Veliero invece è un adattamento di Romeo e Giulietta. Si chiama “Residence Bella Verona. Riunione di Condominio” e racconta di alcuni condomini che si incontrano per scrivere delle regole speciali che permettano di vivere in armonia. Sono stati i ragazzi stessi a trovare la chiave narrativa.
Quello di quest’anno è stato un grandissimo festival che ha saputo mettere in circolo moltissime energie.
Grazie al festival infatti due attori del Veliero, Aldo pavesi, 46 anni, ed Eugenio Bramati di 35 anni, sono stati scelti come protagonisti per un film in tre puntate per la Rai. Mentre una compagnia di Livorno ha chiesto all’associazione Il Veliero di andare a fare un corso di formazione in Toscana.
Il mio obiettivo da qui a tre anni, è coinvolgere nel Festival anche compagnie estere che lavorano con la disabilità e mostrare sempre di più quanta bellezza questi ragazzi sono in grado di regalarci.
Questo video mostra tutti coloro che hanno reso il Festival Lì Sei Vero una vera esplosione di emozioni e gioia. Da guardare fino ai titoli di coda.