A Lodi il welfare allarga i suoi confini

Un progetto provinciale che ha saputo fare sistema tra attori e opportunità per intercettare e affontare la vulnerabilità

Data di pubblicazione: 4 Maggio Mag 2020 1503 04 maggio 2020
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Ad aprile 2019 si è concluso il percorso del progetto Welfare Lodigiano di Comunità, durato quattro anni e finanziato nella prima edizione del bando Welfare in Azione di Fondazione Cariplo.

Un progetto nato per riattivare energie, risorse e potenzialità del territorio lodigiano, in sostegno alla vulnerabilità.

Il progetto ha ridato valore a quanto c’era già sul territorio, chiedendo a tutti di remare nella stessa direzione: quella della comunità.

Rigenerare la comunità

In seguito alla crisi economica e di relazioni che in questi anni hanno toccato anche il territorio lodigiano, alcune fasce della popolazione sono diventate ancora più fragili, sole e a rischio emarginazione.

In questo contesto, è nato il progetto Welfare Lodigiano di Comunità, che in 4 anni è stato capace di riattivare la comunità e rafforzare le relazioni tra gli attori del territorio pubblici e privati e tra le persone, ridando valore a spazi e terreni, mettendo in circolo opportunità, restituendo fiducia alle persone.

Fino a rigenerare la comunità.

Le azioni di progetto

Le azioni di progetto hanno affrontato le varie dimensioni della vulnerabilità economica e sociale.

Quattro sono state le aree di intervento: casa, lavoro, cibo e partecipazione.

Il progetto Welfare Lodigiano di Comunità ha avuto una portata trasformativa che ha innovato molti aspetti del welfare locale: co-progettazione tra pubblico e privato sociale, intercettazione ed aggancio dei vulnerabili, politiche abitative, fabbisogno alimentare, inserimento lavorativo e ingaggio della comunità locale. Le sperimentazioni attuate hanno generato importanti risultati che hanno portato alla sistematizzazione degli interventi: costituzione di un’agenzia per l’abitare, creazione di una Fondazione di partecipazione, sviluppo di un emporio solidale, creazione della Rete di Agricoltura sociale lodigiana.

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La prima azione è stata quella di intercettare le famiglie che non arrivavano ai servizi e allo stesso tempo diffondere a livello territoriale un approccio capacitante verso i beneficiari.

Sono diverse le strategie che sono state costruite per raggiungere i beneficiari e avvicinarli alle proposte, tra cui: l’attivazione e coordinamento di 33 Punti di Accesso e Informativi sul territorio; l’attivazione di uno sportello telefonico; attività di comunicazione.

I Consulenti / Tutor hanno incontrato 98 persone/nuclei familiari, che sono stati accolti e accompagnati alle proposte progettuali. I Progetti Famigliari Individualizzati, seguiti nei 3 Tavoli Distrettuali di Lodi, Casalpusterlengo-Codogno, Sant’Angelo Lodigiano sono stati in totale da inizio progetto 552. Grazie al lavoro dei Consulenti / Tutor, durante i quattro anni di progetto, l’azione ha conteggiato 2.465 accessi.

Azione Ri-Abitare le case

L’azione aveva come obiettivo quello di attivare la collaborazione fra Ente Pubblico e privati proprietari di immobili attraverso il recupero di case sfitte da locare a canone calmierato a famiglie in difficoltà, e la riduzione del numero degli sfratti.

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Il 40% delle persone che abbiamo aiutato non si era mai rivolto ai servizi sociali prima. Si tratta di famiglie composte da un minimo di tre ad un massimo di sei persone, l’età varia dai venti fino ai settantacinque anni, segno che quello della casa non è un problema che riguarda solo le nuove generazioni.

Raffaele Gnocchi, referente Asse Casa del progetto Welfare Lodigiano di Comunità

Si è lavorato su un doppio binario, quello afferente a Lodi Città e quello afferente all’Ambito extra-cittadino.

Il Comune di Lodi ha fatto da apripista istituendo l’Ufficio casa e il primo Sportello Casa per intercettare le persone con disagio abitativo e accompagnarle in percorsi di ristoro del debito e tutela dei contratti in nuova scrittura; attivare azioni di mediazione legale, e promuovere l’uso di contratti a canone concordato. Rispetto all’Ambito Extracittadino, sui 62 Comuni incontrati, 12 hanno attivato il Fondo di Rotazione.

Sono 4 i Punti Casa e Territorio (Lodi, Casalpusterlengo, Codogno, Sant’Angelo Lodigiano) che hanno garantito settimanalmente alle persone in difficoltà abitativa informazioni sulla propria situazione. Sono 486 i nuclei che hanno effettuato un primo accesso di cui il 50% è stato preso in carico. Sono stati in totale 60 gli interventi relativi al recupero di case sfitte da privati e alla rinegoziazione degli affitti.

Grazie al capillare lavoro di relazione con gli Amministratori pubblici locali, le politiche abitative non sono più state affrontate estemporaneamente sull’onda dell’urgenza, ma sono state programmate per intercettare situazioni di disagio abitativo, rispondere alle situazioni di vulnerabilità, ed estendere le forme di supporto integrando misure di natura giuridica, tecnica, educativa, sociale.

Abbiamo lavorato a 360 gradi, analizzando caso per caso. Per chi aveva perso il lavoro, abbiamo attivato un accompagnamento volto proprio all’inserimento lavorativo.

Raffaele Gnocchi

Azione Ri-generare Lavoro


L’azione aveva come obiettivo quello di rigenerare concretamente le risorse economiche del territorio lodigiano, di ridare valore a spazi e terreni, di mettere in circolo energie e professionalità, creando nuove opportunità. Con un occhio particolare per le persone fragili e svantaggiate.

Nel triennio l’azione ha individuato diversi modi per facilitare la messa in rete delle risorse e agevolare il confronto tra soggetti che si occupano di lavoro, le imprese, le istituzioni locali e i soggetti dedicati alle attività di istruzione e formazione, soprattutto grazie alla figura degli Agenti di Sviluppo.

L’attività del Tavolo di Coordinamento con gli enti accreditati per i servizi al lavoro del territorio ha garantito la facilitazione dell’accompagnamento di 216 persone, di cui 153 gli inserimenti effettivi, anche grazie all’iniziativa La solidarietà genera lavoro, sostenuta da Camera di Commercio e Fondazione Comunitaria, volta a finanziare inserimenti lavorativi nell’ambito di imprese ed Enti No Profit.

Si sono approfondite le attività di promozione del Welfare Aziendale, interloquendo con imprese e Associazioni di impresa, così come si sono andate rinforzando le alleanze con il Settore Agrisociale, per un totale di 248 aziende, di queste il 31% ha stipulato accordi, convenzioni o collaborazioni con il progetto.

Grazie ai 3 Bandi dedicati, nell’ambito dell’Agricoltura Sociale, sono state 69 le opportunità occupazionali sviluppate, e 65 le accoglienze sociali assicurate e ha preso il via la Rete di Agricoltura Sociale Lodigiana. Le 2 edizioni dei Bandi per Nuove Idee Imprenditoriali hanno selezionato e accompagnato 42 progetti, di cui 11 sono stati finanziati Rispetto al totale dei progetti finanziati, il 60% ha superato la fase di avviamento e prosegue le sue attività a distanza di due anni dal finanziamento ricevuto.

Recuperare e redistribuire cibo

Questa azione è partita dalla bella esperienza del Centro Raccolta Solidale per il Diritto al Cibo di Lodi che ha creato una rete di persone (lavoratori e volontari) e la logistica per raccogliere, gestire e redistribuire cibo in eccedenza alle persone in difficoltà. Welfare Lodigiano di Comunità ha puntato a consolidare e renderne più capillare l’attività.

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L’Area Cibo si è occupata di ricercare e accreditare le organizzazioni che accompagnano le famiglie che si rivolgono al Centro; della ‘logistica’ del recupero del cibo donato (soprattutto il cibo fresco) raccolto ogni giorno dalla Grande distribuzione, dalle industrie casearie del lodigiano, dai grossisti e anche dai negozi di vicinato; di gestire il cibo a lunga conservazione, acquistato e donato, e preparare la distribuzione di pacchi alle famiglie (il fresco 2 volte alla settimana, oltre alla distribuzione mensile attraverso altri punti decentrati sul territorio) e alle comunità (quotidianamente).


Un lavoro meticoloso e certosino per cui costantemente servono nuove risorse, in termini di volontari, fondi e contatti. Senza dimenticare l’azione di sensibilizzazione. Il valore aggiunto del progetto è infatti la sostenibilità e la diffusione di una cultura contro lo spreco alimentare che passa anche dall’attività di educazione nelle scuole.

Il Centro di Raccolta Solidale si è confermato luogo importante per quelle realtà e istituzioni territoriali che vi fanno riferimento per avviare tirocini e inserimenti lavorativi e attivare percorsi di volontariato.

Nel triennio l’Area Cibo ha dato corpo alla trasformazione della modalità di erogazione da “Pacco” a “Emporio”. Grazie alla partecipazione a diverse occasioni di finanziamento, sono infatti stati aperti l’Emporio di Casalpusterlengo e l’Emporio di Lodi.

Il principale risultato inatteso ha riguardato il people raising: il Centro di Raccolta Solidale ha attirato capitale sociale, ha animato tirocini, stage ed esperienze di borse lavoro per ex detenuti, ragazzi in dispersione scolastica, persone disoccupate.

Ma raccogliere e donare cibo ha avuto importanti ricadute non solo sociali ma anche ambientali ed economiche.

Azione Ri-generare prossimità e partecipazione

Partire dalla comunità per riattivare la comunità. Creare o ricreare relazioni, occasioni per incontrarsi, conoscersi e aiutarsi. Welfare Lodigiano di Comunità ha compreso l’importanza del supporto del territorio e il ruolo attivo della comunità, delle associazioni, delle figure chiave del paese o della città.

Con l’Azione Partecipazione è stato attivato un Tavolo di Quartiere nella Città Bassa di Lodi dal quale sono nati più di 100 momenti di incontro di comunità con diverse realtà territoriali (parrocchie, commercianti, volontari...); 100 micro occasioni di incontro sul territorio tra tavoli di quartiere e iniziative di partecipazione; circa 20 servizi rivolti agli anziani autogestiti dai volontari e dai cittadini.

L’équipe dell’Asse Partecipazione si è dedicata al consolidamento delle reti costruite in questi anni, con il supporto del Tavolo di Quartiere, attorno al tema della fragilità delle famiglie e degli anziani.

La rete dei genitori ha collaborato alla programmazione di attività per garantire la fruizione del Parco dei Laghi, rendendolo più vivibile per tutto il quartiere. L’individuazione di un luogo di cui prendersi cura è stata una scintilla positiva per l’attivazione di sinergie tra esperienze.

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Siamo tutti risorsa e siamo tutti target.

Sono state intercettate le persone anziane vulnerabili, che vivono da sole nel proprio domicilio per offrire loro i “servizi leggeri”: iniezioni a domicilio, accompagnamento per fare la spesa, taglio di barba e capelli, piccoli lavori di manutenzione.

Innovazione

Sono innovative le nuove figure del welfare individuate e costruite attraverso il progetto: le Consulenti/Tutor che hanno coordinato i Tavoli Distrettuali, accompagnandoli alla definizione dei percorsi individualizzati in integrazione con i differenti servizi; gli Agenti di Sviluppo che si sono occupati di individuare nel territorio le risorse a maggiore potenziale; le facilitatrici di comunità e le figure PASS che hanno acquisito importanza nell’azione legata alla partecipazione, permettendo maggiore aderenza al territorio e l’emersione di elementi chiave per l’aggancio ai target.

Sono innovativi gli strumenti che hanno permesso di fare sintesi delle opportunità

territoriali: la Bacheca Digitale per raccogliere le opportunità occupazionali e formative del territorio; il Cruscotto Informativo, strumento di monitoraggio e gestione interno al progetto.

Innovazione è stata costruita rispetto ai luoghi di welfare: sono cambiati i servizi sul territorio, sono aumentati di numero, si sono diversificati, diffusi e aperti a pubblici differenti così da riuscire a intercettare molte più persone (Ufficio Casa di Lodi, 4 Punti Casa, Empori della Solidarietà di Casalpusterlengo e Lodi, Spazio Lab di Codogno, luoghi dell’agricoltura sociale, Tavolo di Quartiere Città Bassa di Lodi, Parco dei Laghi, Centri di Ascolto Caritas, Centri Antiviolenza, Sportelli Sociali, Centro per l’Impiego).

Sono innovative alcune soluzioni di governance territoriale, quale per esempio quella nella gestione della raccolta del cibo.

L’innovazione prodotta riguarda la sensibilizzazione di alcuni attori che operano sul territorio del Lodigiano nel recupero del Cibo fresco e secco e nelle modalità di organizzazione e redistribuzione del cibo ai soggetti più svantaggiati attraverso la rete delle parrocchie e delle associazioni accreditate oltre che degli Empori.

Cosa resta sul territorio

Il cambiamento promosso dall’azione Riabitare le case si è innescata in un quadro di sviluppo delle politiche abitative, oggi sostenuto e completato dai provvedimenti di Regione Lombardia.

Prosegue la Bacheca Digitale con la collaborazione dell’Ufficio di Piano, équipe REI e gli enti che sono accreditati per inserire direttamente le informazioni.

Prosegue il lavoro degli Agenti di Sviluppo: sono stati incaricati nell’area progetti per proseguire le attività di sviluppo sulle due aree considerate strategiche per il Piano di zona: Welfare Aziendale e agricoltura sociale.

Welfare Lodigiano di Comunità è un progetto che nel triennio è riuscito a recuperare e a mettere in circolo tantissime risorse ed energie a supporto dei più vulnerabili, non poteva di certo fermarsi durante l’emergenza Covid 19.

Anche in questi giorni, nonostante siano state interrotte le collette alimentari, gli scaffali del Centro raccolta solidale, sono pieni grazie a un record di donazioni da parte di privati, aziende e benefattori: sono state inviate due spese da sconosciuti tramite la consegna 'a domicilio' di un supermercato, è stata donata una fornitura di pasta e un’azienda casearia del territorio ha donato 400 chili di formaggio e ha avviato l'iniziativa del 'formaggio' sospeso.

Così ogni settimana riusciamo a dare a 1430 persone una scorta di cibo che basta per quindici giorni.

Paolo Landi, presidente dell'associazione Progetto insieme che gestisce il CRS