Proposte di valore per Giovani di Valore

Un progetto sperimentale che in 46 comuni nella provincia di Varese ha puntato a favorire l'occupabilità giovanile sviluppando percorsi formativi insieme alle realtà produttive del territorio

Data di pubblicazione: 9 Agosto Ago 2020 1538 09 agosto 2020
Vitamina C Finestra

A maggio 2019 si è concluso il percorso del progetto Giovani di Valore, durato tre anni e finanziato nella seconda edizione del bando Welfare in Azione di Fondazione Cariplo.

Un progetto sperimentale che in 46 comuni nella provincia di Varese ha puntato ad avvicinare i giovani, di un’età compresa tra i 15 e i 29 anni, al mondo del lavoro, sviluppando percorsi formativi insieme alle realtà produttive del territorio.

Ha operato su due livelli: quello giovanile e quello aziendale, provando a costruire una visione condivisa circa il futuro produttivo e lavorativo, considerando le reciproche aspirazioni e necessità.

Allo stesso tempo ha sviluppato nuove collaborazioni tra il mondo del lavoro, la formazione e le associazioni giovanili e ha riportato il tema giovanile nell’agenda territoriale.

Giovani di Valore non solo è stato costruito per i giovani, ma è stato anche pensato da loro.

Tra i partner del progetto l’associazione giovanile SMArt attiva sul territorio che ha favorito la comunicazione fra il mondo dei giovani e il mondo del lavoro, facendo incontrare domanda e offerta.

Con Giovani di Valore cambia la cultura del lavoro

Nonostante non sia avvenuto un vero e proprio aggancio tra i giovani e le imprese, Giovani di Valore ha cambiato la “cultura del lavoro” non solo facendone un tema di welfare e politiche giovanili, educative, ma soprattutto cambiando i modi e i luoghi per parlarne.

L’intento non era quello di creare qualcosa di nuovo, ma provare a collegare e valorizzare le risorse, modificando l’approccio e la modalità con cui i giovani incontravano le aziende, le scuole e la comunità.

Nicolò Cagnan, coordinatore delle azioni di progetto finalizzate all'aumento dell'occupabilità giovanile

Uno dei lasciti del progetto sono i “luoghi abilitanti”, che prima non c’erano o non avevano quella vocazione: si tratta di luoghi molto diversi, come centri del volontariato, job cafè, centri giovanili, falegnamerie sociali, che hanno in comune il fatto di formare competenze per il mercato scommettendo sulla creatività, sul protagonismo giovanile, sullo scambio fra pari.

Le azioni di progetto

Le azioni messe in campo dal progetto hanno permesso ai giovani di incontrarsi, confrontarsi con la realtà ed esprimere il proprio punto di vista.

Sono 1608 i cittadini raggiunti dalle iniziative di progetto, di cui 42 hanno partecipato alla progettazione / realizzazione delle azioni, 345 i beneficiari, 77 le nuove figure professionali formate e attivate, 37 le realtà coinvolte attivamente (rete + partner), 39 le aziende.

Le parole chiave sono state: autonomia, confronto fra pari, flessibilità.

CORSI E PERCORSI

Questa azione ha puntato alla crescita professionale dei ragazzi cercando di offrire, quando possibile, autonomia ed esperienze non preconfezionate e in continua evoluzione.

Il cambiamento nell’ambito dei corsi e percorsi, durante triennio, è stato continuo e ha interessato la modalità in cui questi venivano progettati e proposti dai partner. Aver condiviso obiettivi e programmi con altri partner è stata sicuramente la scintilla che ha permesso di lavorare contaminandosi e attivando nuove reti in una logica di scambio.

Alcuni esempi significativi sono il gruppo di volontari di SOS Malnate, la community di Casa Grizzetti, i ragazzi di Giovani Leader Del No Profit, il gruppo di Woodoo del Cag di Corgeno e i vari gruppi che si ritrovano a Officina c@ffè, molti dei quali sempre più autonomi nell’ideazione e gestione delle loro attività.

Inside Social

SCUOLA, ALTERNANZA SCUOLA LAVORO E ORIENTAMENTO

Il tema dell'alternanza Scuola-Lavoro che non era previsto in fase di progettazione, ha portato a sperimentare un efficace lavoro di rete: Confartigianato ha partecipato al tavolo provinciale sull'alternanza e sono stati definiti dei Project Work in Camera di Commercio per promuovere le collaborazioni tra le organizzazioni a favore dell’ingresso dei giovani in alternanza.

Sorprendente è stata la collaborazione con il sistema scolastico. Non era infatti scontato che questo riconoscesse, si aprisse e si fidasse di Giovani Di Valore come interlocutore credibile sul tema giovani e lavoro.

Le collaborazioni attivate sono state molteplici e hanno spaziato dalle formazioni e orientamento in Officina C@ffè, alle tesi scritte in tirocinio, ai percorsi di alternanza progettati con la scuola stessa.

I primi anni di Alternanza Scuola-Lavoro erano più strutturati e gli operatori proponevano linee guida stringenti. Ma con il tempo le linee guida sono diventate ibride, fino ad arrivare a progettare con i ragazzi.

Michela Estrafallaces, attivazione di comunità e fundraising

L’alternanza è stata anche uno strumento per coinvolgere la comunità locale. Come nel caso del Project Work Fuori Camera, una raccolta fondi per poter realizzare, insieme a degli educatori e videomaker professionisti, un video di sensibilizzazione sul tema del ritiro sociale in adolescenza.

O dell’App per la Casa della salute di Carnago (un poliambulatorio e un luogo di incontro e confronto quotidiano per la comunità) realizzata insieme a uno Studio di progettazione del territorio. O ancora di un progetto sul bullismo grazie al quale si è creato un vero e proprio sistema di protezione comunitario, nel quale il singolo minore è stato oggetto della tutela da parte di tutti i membri della società e, contemporaneamente, soggetto attivo di diffusione di consapevolezza e strumenti tra i pari età.

POTENZIAMENTO ORGANIZZATIVO, ESPERIENZA IN AZIENDA E PERCORSI INDIVIDUALIZZATI

Questa azione ha generato occupazione, portando alcuni partner (per lo più gli enti del terzo settore), ad allargare il proprio organico coinvolgendo e assumendo giovani, e permettendo agli enti di stabilizzare la propria struttura organizzativa.

Nel primo caso i partner hanno avuto modo di seguire dei tirocinanti e assumerli, oppure aprire dei nuovi luoghi o uffici che coinvolgessero i giovani nel team di lavoro. Nel secondo caso, invece, il potenziamento organizzativo si è verificato in maniera leggermente diversa. Due esempi: Associazione SMArt in questi tre anni ha visto trasformare il proprio direttivo da “gruppo di giovani volontari” a gruppo di “giovani professionisti”; la Cooperativa BPlano ha invece rinnovato il suo direttivo lentamente, raggiungendo il 60% di under 29.

Questa azione ha dato ai partner la possibilità concreta di poter rafforzare, cambiare e rinnovare la propria struttura interna, raccogliendo gli stimoli dei giovani.

I LUOGHI

Anche la tematica dei luoghi non era prevista nella stesura iniziale del progetto, ma presto è emerso un bisogno di luoghi fisici, “luoghi abilitanti”, dove il coinvolgimento dei ragazzi e della comunità fosse effettivo e sperimentabile.

Vitamina C
Officina Caffè 02

Una sfida del progetto era valorizzare le realtà di un territorio che si trova tra la provincia di Milano e la Svizzera, entrambe ricche di opportunità. Per questo avere dei luoghi di riferimento dove fare incontrare i giovani per accrescere le loro competenze, sviluppare idee e passioni è stato fondamentale.

Nicolò Cagnan

Il risultato è stata la creazione di spazi innovativi per il territorio che rispondessero ognuno alle esigenze e alla storia del distretto, ma che facessero anche parte di una rete di luoghi che si conosce, dialoga e collabora sull’intero bacino territoriale di progetto: Officina c@ffè, Casa Grizzetti, Vitamina C sono luoghi dinamici, aperti, riaperti o riadattati e fruiti dai giovani.

Spazi di lavoro condiviso dedicati all’autoimprenditorialità, all’economia circolare e all’innovazione sociale. Luoghi di formazione e orientamento dove incontrare giovani volontari italiani ed europei.

Confartigianato ha organizzato le “officine delle idee”, degli eventi itineranti di formazione e riflessione aperti alla cittadinanza.

Grazie alle officine delle idee è nato un confronto fra professionisti e giovani del territorio.

Mirko Migliarino, coordinatore delle azioni corsi e percorsi e luoghi

Uno degli aspetti inattesi più interessanti sono state le proposte autonome fatte dai giovani che si sono organizzati in gruppi spontanei, a volte facilitati dagli operatori, all’interno degli spazi.

L’Officina del confronto è un’esperienza nata quando un ragazzo ha espresso l’esigenza di un momento di discussione per contrastare le fake news. Con in Covid l’Officina del confronto continua ad essere attiva online ed è composta da un gruppo di 20 persone.

Mirko Migliarino

Innovazione

Con l’azione Corsi e Percorsi c’è stata una migliore circolazione delle informazioni, grazie alla condivisione di obiettivi e programmi con altri partner. È stato riconosciuto al progetto il “ruolo del connettore sociale”, in grado di accogliere e collaborare con realtà locali nuove. È stata data ai giovani, la possibilità di organizzarsi e di rendersi autonomi.

Per la prima volta nel territorio ci sono state esperienze innovative come “Inside Social”, un corso per imparare a produrre podcast con i migliori podcaster italiani.

Con l’azione Alternanza Scuola-Lavoro, per la prima volta è stata data voce ai ragazzi coinvolti come parte attiva della formazione. I ragazzi hanno realizzato qualcosa di spendibile e concreto in alternanza (App casa della salute, Videogioco bullismo, gadget e campagne di fundraising) e si sono sentiti protagonisti a scuola e in azienda.

Con l’azione Potenziamento organizzativo, esperienza in azienda e percorsi individualizzati, per la prima volta alcuni ragazzi hanno avuto un contatto lavorativo direttamente con il proprio territorio, mentre alcunipartner hanno elaborato nuovi modelli di business.

Con l’azione Luoghi per la prima volta nel territorio, esistono spazi ibridi non esclusivamente dedicati al lavoro o alla formazione ma a disposizione per i giovani in senso ampio.

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Per la prima volta il progetto ha avuto una presenza territoriale massiccia e di piazza, grazie al viaggio della Curiera della musica, un palco itinerante per concerti e workshop. Ogni tappa, co-progettata con il territorio, è stata l’occasione per azioni di fundraising. La Curiera è riuscita a coinvolgere un alto numero di giovani, cittadini, associazioni sportive, biblioteche, parrocchie, volontari e gli amministratori dei comuni della provincia di Varese in cui si è fermata. Il coinvolgimento delle scuole ha dato la possibilità e lo spazio a ragazzi talentuosi e band giovanili di esibirsi. La Curiera è stata un’esperienza innovativa di co-progettazione a cavallo tra comunicazione, sviluppo di comunità e peopleraising che ha offerto l’occasione per parlare alla comunità di occupabilità senza cadere nel linguaggio tipico degli operatori sociali.

Cosa resta sul territorio

I luoghi sono uno degli aspetti più visibili di quel che rimane.

Officina C@ffè, uno spazio nato per offrire servizi e avvicinare i giovani fra i 18 e i 30 e le imprese, oggi ospita in modo stabile i 4 partner, NaturArt, L’associazione Solidarietà e servizi, Confartigianato e il CSV, che offrono attività complementari.

Eventi sull’occupabilità, percorsi formativi, progettazione di idee, corsi di autoimprenditorialità, momenti ispirazionali e di confronto, opportunità professionali, attivazione di tirocini che spesso di traducono in assunzioni.

Creiamo dei ponti fra giovani e imprese.

Francesca Vanoli, community e operations manager
Casa Grizzetti

Casa Grizzetti, una casa privata lasciata in eredità all’Associazione SOS Malnate Onlus, e ristrutturata tre anni fa grazie a Giovani di Valore, sta diventando sempre più un vero e proprio punto di riferimento per il volontariato europeo under 30. Qui non solo per i ragazzi già attivi sul territorio ma anche per chi dall’Italia vuole partire per andare a fare il volontario in un altro paese, trovano occasioni di crescita personale.

Non solo una palestra di vita ma anche per il mondo del lavoro, perché anche il volontariato è importante nel curriculum.

Francesca Vanoli

Fra le eredità ci sono anche le reti e le microreti. Le collaborazioni fra gruppi giovanili, terzo settore, singoli artigiani, enti pubblici, scuole e università hanno infatti generato nuove opportunità, che si sono rafforzate nel tempo e resistono anche oggi.

Giovani di Valore, progetti per il futuro

Al momento il progetto è finanziato dal distretto di Tradate, ma l’intenzione è di andare avanti, dopo dicembre, provando ad allargare il territorio di riferimento.

A causa dell’emergenza Covid i luoghi sono stati chiusi al pubblico e abbiamo trasferito tutte le iniziative online. In questo periodo ai nostri eventi hanno partecipato giovani provenienti da tutta Italia che ci hanno trovato sul web.

Francesca Vanoli

Un progetto che ha cominciato con il creare proposte di valore per i propri giovani e che ha riscosso interesse anche oltre il proprio territorio