Se c’è una cosa che abbiamo capito tutti quest’anno è che l’isolamento non è una scelta, l’isolamento si subisce.
Ma dall’isolamento si può uscire aprendosi agli altri e a nuove esperienze.
Lo sa bene Amicittà, uno dei progetti della quarta edizione del bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo, che nei municipi 2, 3 e 9 del Comune di Milano lavora affinché le persone con disagio psichico possano realizzare il proprio progetto di vita anche grazie al supporto della comunità locale in cui abitano.
Nei mesi scorsi, l’isolamento forzato, causato dall’emergenza Covid-19, ha pesato soprattutto su quelle persone che avevano appena intrapreso un percorso che le aveva portate piano piano a uscire di casa e a trovare nella comunità dei punti di riferimento. Per questo motivo, per continuare a stare vicino alle fasce più vulnerabili della popolazione, il progetto aMIcittà, durante il lockdown, ha lanciato l’iniziativa #RestaMIvicino: una raccolta fondi che ha permesso di acquistare due tablet, dotati di sim, da donare a quei beneficiari che ne erano sprovvisti, e permettergli di restare in contatto non solo con i propri amici e familiari, ma anche con gli operatori.
Ma con l’avvicinarsi della fine del lockdown, tornare a incontrarsi è stata la priorità.
“A metà aprile abbiamo cominciato a ragionare su cosa avremmo potuto fare per ricominciare ad incontrarci.
Per rispondere a questa necessità è nato il lavoro di riqualificazione dei giardini dei tre Centri Psicosociali di Via Girola (angolo Via Cherasco), Corso Plebisciti e Via Litta Modignani del Dipartimento di Salute Mentale dell'ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, partner di progetto.
Il lavoro di restyling delle tre aree è stato portato avanti dalla Cooperativa Aromi a Tutto Campo, con l’aiuto degli operatori e di alcuni beneficiari del progetto. Parte delle spese per l’acquisto di sedie, i tavoli e gli ombrelloni per il centro di Via Girola è stato coperto grazie a un bando del Municipio 9. Mentre piante, fiori e semi, per tutte le aree verdi, sono stati donati da una nota catena di supermercati.
Nei giardini, durante i mesi estivi, i beneficiari hanno potuto incontrarsi, chiacchierare, prendere un gelato, curare l’orto, e gli operatori hanno potuto ricominciare a fare qualche riunione in presenza.
Il 25 giugno, il giardino del centro CPS di Via Girola ha aperto le porte alla cittadinanza per un percorso esperienziale sulla salute mentale: Trova la via oltre la pandemia.
Trova la via oltre la pandemia è stato pensato in seguito ai mesi di lockdown, mesi in cui si è parlato sempre più di salute e benessere mentale. Abbiamo pensato di riaprire le porte del CPS di via Cherasco per uscire dall’isolamento e offrire qualche strumento per superare i momenti di difficoltà.
Trova la via oltre la pandemia è stato un percorso in 8 le tappe. 8 stand per approfondire il progetto Amicittà e l’innovazione dei budget di salute, dare qualche strumento utile per affrontare un momento traumatico, fare esercizi di rilassamento per dormire meglio, esplorare le proprie reti naturali, suonare tamburi in cerchio per liberare le emozioni, e finire con un momento goliardico, “ridi che ti passa”.
Alla fine del percorso Radio Menta, una web radio fatta da persone in carico ai servizi di salute mentale, ha realizzato delle interviste ai partecipanti per raccogliere testimonianze e commenti.
Immersivo. Liberatorio. Originale.
Altri partecipanti sono stati felici di avere provato qualcosa di nuovo, altri grati per avere potuto condividere le emozioni di quei giorni chiusi in casa, altri ancora avrebbero voluto che il percorso durasse più tempo per metabolizzare alcuni passaggi.
Nei prossimi mesi vorremmo proporre Trova la via oltre la pandemia alle scuole e alle aziende.
Intanto il 14 ottobre, sempre in via Girola, ci sarà una seconda puntata di Trova la via oltre la pandemia perché parlare di salute mentale, in questo momento, è ancora più importante.
“Considero il Covid una disgrazia comune, non solo mia, e questo ha anche i suoi lati positivi.” ha dichiarato un altro partecipante della prima edizione di Trova la via oltre la pandemia.
Se un aspetto positivo vogliamo trovarlo, è proprio questo: una comunità che ha provato sulla sua pelle cosa voglia dire vivere in una condizione di isolamento, forse sarà più in grado di tendere una mano a chi ne ha bisogno.