#VAI dove ti porta la comunità

Una sperimentazione di welfare comunitario nell'ambito territoriale del garbagnatese che ha puntato sull'economia sostenibile e la rigenerazione dei legami

Data di pubblicazione: 19 Novembre Nov 2020 1720 19 novembre 2020
Progetto VAI

A maggio 2019 si è ufficialmente concluso il percorso del progetto #VAI, durato tre anni e finanziato nella seconda edizione del bando Welfare in Azione di Fondazione Cariplo.

Un progetto sperimentale che nell’ambito territoriale del garbagnatese ha provato a ripensare al sistema di Welfare e al modo di fare comunità.

Il progetto si è basato su tre azioni principali: consumo sostenibile, sostegno abitativo e attivazione comunitaria.

Filo conduttore è stata l’attivazione comunitaria, resa possibile grazie anche agli spazi di confronto e di aggregazione, nei quali riconoscere e aiutare le persone che vivono una condizione di vulnerabilità.

Siamo tutti sulla stessa barca

La vulnerabilità è una condizione non solo economica ma soprattutto sociale e relazionale.

Nel triennio, questo tema è stato affrontato in modo molto ampio: tutti gli attori del territorio, soggetti pubblici, privati e le associazioni, hanno lavorato insieme e oggi il territorio appare diverso rispetto alla capacità di fare comunità e di sviluppare e portare avanti progettualità.

Ma anche più consapevole del fatto che la vulnerabilità, prima o poi, può riguardare tutti.

Le azioni di progetto

Al centro delle azioni messe in campo dal progetto, la promozione di legami sociali, l’attivazione dei cittadini, la prevenzione e il supporto alle vulnerabilità crescenti.

Le nostre azioni hanno tutte risposto alla vulnerabilità. In quartieri dove non succedeva niente abbiamo contrastato l’isolamento, anche dei giovani, offrendo loro esperienze di socialità costruttive.

Valentina Ghetti, referente del progetto

Sono 4380 i cittadini raggiunti dalle iniziative di progetto, fra loro 530 hanno partecipato attivamente alle progettazione/realizzazione delle attività. Sono 124 i nuovi beneficiari presi in carico. 40 i volontari, 22 i luoghi (ri) attivati come luoghi di comunità, 89 le realtà coinvolte attivamente, 14 le aziende.

Le parole chiave sono state: vicinanza, attivazione e innovazione (#VAI).

AZIONE CONSUMO SOSTENIBILE E SOSTEGNO ALIMENTARE

Questa azione ha portato all’apertura dell’Emporio solidale di Garbagnate Milanese, un vero e proprio minimarket, un luogo non stigmatizzante, in cui 114 famiglie in condizioni di temporanea vulnerabilità hanno avuto la possibilità di scegliere sugli scaffali prodotti alimentari, e non solo. L’Emporio solidale ha consentito di sviluppare sinergie tra Caritas cittadine e Caritas ambrosiana, riuscendo a raccogliere donazioni di beni per un valore di oltre 49mila euro e ampliare il paniere di beni offerti, non solo alimentari ma anche per la cura della persona e materiale scolastico.

Emporio
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L’Emporio è stato anche uno spazio aperto a iniziative formative ed educative rivolte a tutta la cittadinanza: educazione alimentare con la dietista, l’autoproduzione, l’educazione finanziaria. Ed è stato anche un luogo dove le famiglie vulnerabili sono state accompagnate alle risorse e alle opportunità del territorio.

Nell’ambito di questa azione, inoltre, sono stati realizzati, nelle biblioteche, negli oratori, nelle piazze di Solaro, Novate, Baranzate, Bollate e Cesate, 11 swap, momenti di scambio di oggetti usati, per promuovere l’economia circolare e sensibilizzare verso un consumo più sostenibile; come spesso succede in questi casi, sono state occasioni di socialità e di protagonismo degli abitanti. Ed è stata ideata e realizzata l’app “VAI non spreco” per aiutare, nel comune di Baranzate, le famiglie più vulnerabili ad accedere a prodotti scontati, rimettendo in moto leconomia locale, e recuperando dei prodotti che altrimenti sarebbero andati persi. Purtroppo l’app non ha portato i risultati sperati a causa dello scarso coinvolgimento dei commercianti.

In questi tre anni abbiamo appreso una lezione fondamentale: i processi di comunità, di prossimità e le reti relazionali non possono essere innescati da uno strumento tecnologico che al massimo può fungere da acceleratore di quanto esistente. Lo sviluppo e l’utilizzo dell’APP sarebbe stato facilitato se fosse arrivato come esito, non come punto di partenza del lavoro di comunità.

Samantha Lentini, associazione la Rotonda

AZIONE SOSTEGNO ABITATIVO

Questa azione ha permesso di sperimentare pratiche innovative per contrastare il disagio abitativo puntando sull’attivazione e la responsabilizzazione degli abitanti, valorizzando le tante risorse della comunità locale, e intervenendo in tempo prima che la situazione apparisse compromessa.

A Novate Milanese si è puntato sulle competenze.

Quelle dei cittadini attivi che sono stati formati e hanno costituito un gruppo informale che ha poi partecipato al bando “Rigenerare legami” sempre all’interno di #VAI, con il progetto "I colori Ri-generano": attività ludiche per varie età, abbellimento e decorazione delle panchine e dei lampioni, rinnovo degli spazi della sala polifunzionale del quartiere XXV Aprile. Quelle dei soci della Cooperativa edificatrice Benefica, che si sono resi attivi e diretti protagonisti di attività culturali e aggregative all’interno dei palazzi della cooperativa coinvolgendo gli abitanti in momenti di festa durante il periodo estivo e nella redazione di un questionario rivolto a tutti i soci della cooperativa. Il questionario è stato pensato come strumento utile a raccogliere il punto di vista degli abitanti per analizzare le risorse, proponendosi di identificare i bisogni e le competenze presenti in cooperativa anche per coinvolgere nuovi cittadini in iniziative di comunità.

Nelle realtà condominiali con situazioni di morosità presenti, si è lavorato in due direzioni. Per aumentare le competenze delle amministrazioni condominiali nel supportare situazioni di vulnerabilità abitativa e quelle dei condomini in termini di accesso alle informazioni, uso di strumenti e strategie di problem solving, di gestione del bilancio familiare; in questi contesti sono inoltre state sperimentate nuove pratiche di restituzione dei debiti in ambito condominiale, sia pubblico che privato.

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AZIONE ATTIVAZIONE DELLA COMUNITA’

L’esperienza del bando “Generare legami” ha permesso di trasformare le migliori idee dei cittadini in progetti a servizio della comunità.

Un bando unico nel suo genere e mai sperimentato nel territorio, anche per la regia pubblica dell’Azienda Speciale Comuni Insieme. Un bando aperto a gruppi informali di cittadini composti da almeno 10 persone perché l’obiettivo era quello di aggregare intenzioni comuni e dare risposte innovative rispetto ai bisogni delle nostre comunità: bisogni materiali (di risparmio, riuso e migliore organizzazione dei consumi), bisogni legati alla gestione del tempo e della quotidianità (sostegno familiare, vicinato solidale) ma anche riqualificazione dei luoghi finalizzati alla socializzazione, al contrasto del degrado e alle vulnerabilità.

Già dalla seconda edizione, il bando ha raggiunto nuovi gruppi di cittadini grazie al passaparola ed è stato promosso anche dagli amministratori locali.

Questa azione ha avuto la capacità di attivare risorse silenti, presenti e diffuse.

La partecipazione è stata superiore rispetto alle previsioni, e anche eterogenea sia per provenienza territoriale (il coinvolgimento è stato su tutti i comuni), “ambientale” (oratori, quartieri, condomini, scuole…) che per fascia d’età. Inattesa è stata anche la grande crescita e “maturità”di alcuni gruppi, nelle riflessioni fatte, nell’autonomia dimostrata.

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L’esperienza del bando Generare legami è quella che ha funzionato meglio. L’accompagnamento dei gruppi di cittadini dalla fase di definizione dell’idea, è l’aspetto innovativo.

Valentina Ghetti

Gli elementi innovativi sono stati tre: primo, l’operazione di scouting negli 8 comuni dell’ambito, ovvero un’attività di “intercettazione” di gruppi informali esistenti da informare e sensibilizzare attraverso incontri ad hoc all’interno di luoghi delle comunità (parrocchie, associazioni, biblioteche…) o girando per i quartieri, interpellando commercianti e associazioni sportive; secondo, l’azione di tutoring, inteso come l’accompagnamento dei gruppi di cittadini da parte degli operatori sociali nella fase di definizione e concretizzazione dell’idea; terzo, monitoring, un affiancamento orientato a fornire supporto nella gestione della rendicontazione, delle autorizzazioni per la realizzazione di iniziative, e anche degli eventuali momenti di conflitto.

Innovazione

Per la prima volta esiste un Emporio della solidarietà sul territorio, che opera a livello sovralocale, coordinandosi con le risorse cittadine di ciascun comune e collabora con enti che agiscono a livello provinciale e nazionale (Caritas Ambrosiana, Agea), portando benefici concreti al territorio.

Il progetto ha consentito di giungere alla modellizzazione di interventi sperimentali come le linee guida per interventi di prevenzione e supporto abitativo (dall’esperienza di Solaro); le indicazioni per le strategie di recupero alternativo delle morosità; la modellizzazione di interventi di baratto amministrativo; l’utilizzo della mediazione come strumento per gestire la conflittualità interna ad un’organizzazione; nuove prassi per accompagnare eavvicinare il bisogno di supporto delle famiglie e individui più fragili alle risposte dei servizi del territorio.

Per la prima volta, grazie al bando Generare legami, gruppi informali si sono costituiti e sono stati finanziati direttamente, sperimentandosi nella progettazione e nella gestione diretta di iniziative, compreso il dare conto dell’impiego di risorse pubbliche. Anche riuscire a mettere insieme così tanti cittadini di provenienze diverse (gruppi informali del bando, volontari delle Caritas che collaborano con l’Emporio, condòmini e amministratori di condomìnio, amministratori pubblici, operatori...) e di diversi comuni, intorno a una visione comune di impegno per la comunità, è stata una novità.

Cosa resta sul territorio

Restano innanzitutto le relazioni che si sono costruite tra i volontari e le famiglie dell’Emporio, che in alcuni casi, anche interrotto il tesseramento, continuano a supportare l’emporio in alcuni momenti, come ad esempio lo scarico della merce. Resta l’Emporio stesso, che grazie al supporto di nuove risorse dell’Ambito con il progetto Emporio+, resta aperto anche il sabato mattina, potenzia il lavoro di affiancamento con la presenza di un operatore sociale, e aggiunge l’opportunità dell’educazione finanziaria, con percorsi individuali e di gruppo i tesserati.

Resta anche il lavoro realizzato con l’APP, come supporto digitale ai punti di riuso e riciclo che esistono sul territorio, organizzati dal terzo settore locale.

Restano le linee guida per gli interventi di supporto abitativo, le indicazioni per le strategie di recupero alternativo della morosità e per l’applicazione del baratto amministrativo.

Sono nati nel frattempo, integrandosi con le energie di #Vai, gli Hub, spazi fisici nei quali accogliere gruppi informali, progetti, eventi, corsi e iniziative per la comunità grazie alla connessione conil progetto #RiCA (Rigenerare, Comunità, Abitare), finanziato da PON Metro sul Bando periferie.

#Vai, progetti per il futuro

Da maggio 2019, momento della sua conclusione formale all’interno del programma Welfare in Azione, #VAI è infatti confluito nel progetto #RiCA. Grazie a #RiCA proseguono, evolvendosi ed ampliando il raggio di intervento, le azioni sull’abitare, il lavoro di comunità, oltre ai 4 community hub.

E il bando Generare Legami nel 2020 è giunto alla terza edizione e si è svolto in piena emergenza Covid-19.

Grazie a Fondazione comunitaria e al Piano di zona, il bando Generare Legami è giunto alla terza edizione. Sempre aperto ai gruppi di cittadini, ma questa volta aperto anche al tema dell’emergenza sanitaria.

Valentina Ghetti

Inoltre la ricchezza dei legami generati negli anni scorsi,aveva generato, già durante il lockdown della primavera 2020, una risposta tempestiva chiamata “Vicinanti”, tuttora attiva: una piattaforma, un numero dedicato e una pagina facebook per restare “Vicini anche distanti”.

Perché oggi, più che mai, siamo tutti sulla stessa barca. Solo un po’ più consapevoli della nostra vulnerabilità quando siamo da soli e della nostra forza quando siamo con gli altri.