Lievito per comunità più felici

Grazie al ricettario dei bambini a scuola arriva la mediatrice culturale con il progetto TamTam

Data di pubblicazione: 4 Aprile Apr 2022 1252 04 aprile 2022

«In un momento complesso di didattica a distanza e misure di distanziamento, un’esperienza che ha l’obiettivo di includere e avvicinare è ancora più preziosa. Pane e Cultura è stato un bellissimo scambio di energie». Barbara Ceciliani è una docente di scuola primaria dell’Istituto comprensivo di Delebio che, in collaborazione con il progetto TamTam-sostenuto dalla quarta edizione del bando Welfare di Comunità di Fondazione Cariplo-, ha ideato “Pane e Cultura, una mediatrice per la comunità”.

Un’iniziativa nata dal desiderio di promuovere il dialogo con le famiglie straniere, come racconta Carola Girotti, facilitatrice e fundraiser di TamTam: «I nostri comuni sono connotati da una realtà sociale e comunitaria sempre più multietnica e culturale. Tra le azioni finalizzate all’inclusione e all’integrazione delle persone straniere nel nostro territorio è stata promossa una formazione di mediazione culturale rivolta ai docenti dell’Istituto Comprensivo di Delebio. Dopo la formazione, sono stati proprio i docenti stessi a chiederci di poter inserire la figura della mediatrice culturale all’interno della scuola come ponte per stabilire rapporti di fiducia e scambio tra le famiglie di tutte le culture. E insieme abbiamo inventato il progetto “PANE E CULTURA” - una mediatrice per la comunità”.

Le bambine e i bambini della Primaria dell’Istituto Comprensivo di Delebio, insieme alle loro famiglie e ai loro insegnanti hanno realizzato il ricettario “Un mondo di Ricette”, con disegni e ricette di cibi provenienti da tutto il mondo. Ci è sembrata un’idea immediata per coinvolgere tutti. Il pane è semplice e buono e ogni cultura ha il suo

Carola Girotti, facilitatrice e fundraiser di TamTam:
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Spiega Barbara Ceciliani, docente dell’istituto comprensivo di Delebio: «Come scuola desideravamo trovare una modalità non solo per usufruire della competenza della mediatrice ma anche per collaborare in modo attivo per ottenere le risorse necessarie per attivare il servizio. Gli insegnanti hanno accompagnato gli alunni alla scoperta di farine e materie prime che hanno guidato i bambini alla scoperta del territorio e dei paesi di provenienza degli alunni. Ogni gruppo classe ha sviluppato il tema a seconda dell’età e della propria realtà. Dalla coltivazione alle farine, passando per i mulini e la macinazione a pietra o a cilindri, alle proprietà nutritive, alla ricchezza di spezie e sapori alla scoperta di paesi vicini e lontani, che sono diventati meno lontani per tutti. Dal pane poi è nato un vero e proprio ricettario di piatti di tante nazioni, ma anche del nostro territorio. I bambini hanno chiesto ai loro genitori una ricetta della loro terra, alcune classi sono riuscite anche a prepararle! L’obiettivo generale era il libricino, ma ogni classe ha costruito il suo percorso.

Sono venute fuori tante domande, i bambini erano curiosi, perché ogni ricetta era anche il racconto di uno stile di vita, di una consuetudine. Condividerli ci ha unito moltissimo

Barbara Ceciliani, docente dell'Istituto Comprensivo di Delebio
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Con la vendita del libretto, che è stato proposto a scuola ma anche negli esercizi commerciali del territorio, sono già stati già raccolti 6.770 euro che insieme ai finanziamenti ricevuti dal progetto, hanno permesso di destinare 100 ore di presenza della mediatrice culturale. «Un’azione di fundraising ma anche di sensibilizzazione» aggiunge Carola Girotti:

è stata l’occasione per raccontare che cosa fa TamTam e anche che cos’è davvero un mediatore, sfatando il mito che serva solo per gli stranieri, perché è una figura che serve davvero a tutta la comunità

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L’Istituto Comprensivo di Delebio sta aspettando i bambini delle famiglie profughe dall’Ucraina. A breve saranno inseriti i primi allievi e in questi giorni si è svolta una riunione tra la scuola, i comuni dell’IC e i responsabili del progetto TamTam con la mediatrice culturale per collaborare nella gestione dell’emergenza. In questa tragedia, c’è una piccola certezza: i bambini che arriveranno a Delebio troveranno una comunità più coesa e più pronta ad accoglierli.