La lealtà che richiama il progetto LegamiLeali 2.0 si riferisce al crescente allarme relativo alla popolazione giovane dei 22 comuni della costa gardesana bresciana. Sono infatti in forte incremento le pratiche e attività illegali e di trasgressione alle norme sia nei minori sia nei giovani adulti. Fenomeno che si manifesta, da un lato, con un incremento del numero di reati in cui sono coinvolti giovani al di sotto dei 25 anni dall'altro, con l'aumento di comportamenti in spregio alle norme del vivere comune e al prossimo.
I dati del tribunale sono preoccupanti: si è passati da 4 giovani adulti coinvolti in reati nel 2015 a 10 nel 2016 fino ai 27 del 2017.
Ad aggravare il bilancio anche una diffusa presenza di pratiche e attività legate alle organizzazioni criminali confermate dalla presenza di ben 16 immobili confiscati al 2015, distribuiti su 6 comuni. Il sistema dei servizi attualmente presenti sul territorio, pubblici e privati, trova difficoltà nell'individuare risposte efficaci a situazioni sempre più complesse e a quadri normativi in continua evoluzione, che siano riparative dei percorsi devianti o preventive e costruite sulle risorse positive dei singoli, sia per i minori sia per i giovani adulti.
Proprio per questo il progetto mira in primo luogo a potenziare la rete tra servizi, territorio e cittadini in competenze utili a leggere il problema e a diffondere corresponsabilità nella definizione di percorsi di prevenzione, contrasto e riduzione della devianza e dei comportamenti trasgressivi minorili e giovanili, promuovendo una cultura della legalità come bene comune.
Per farlo la scelta è di allontanarsi dalle modalità classiche ormai consolidate di affrontare il problema dell’illegalità e della devianza, orientate ad approcci di contenimento e di coercizione. L’idea progettuale mira a far convergere attori istituzionali e non istituzionali attorno all’opposto positivo: la promozione della legalità, tema attrattivo che, se adeguatamente diffuso e condiviso, può generare un “campo di forze” in cui le risorse del territorio diventano rete e sostegno anche per le situazioni più fragili e problematiche.
Per riattivare il senso di corresponsabilità dei cittadini e il valore del bene comune verrà attivato un programma di eventi di sensibilizzazione sul tema “legalità bene comune” e almeno quattro patti di collaborazione territoriali per poter svolgere azioni partecipative orientate alla cura del territorio e allo sviluppo del patrimonio relazionale locale. Saranno inoltre riavviati e riconsegnati alla comunità quattro immobili confiscati alla criminalità organizzata: diverranno alloggi turistici per una nuova filiera di turismo sociale.
La scuola e le famiglie, responsabili dell’educazione dei giovani del territorio, saranno protagonisti di un approfondimento “a doppio filo” sul tema della legalità: da un lato i ragazzi delle scuole superiori di I e II grado del territorio sperimenteranno laboratori esperienziali e sui temi delle norme, del prendersi cura, del bene comune; dall’altro, assieme alle loro famiglie, e con l’aiuto dell’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata dell’Università degli Studi di Milano, saranno coinvolti in una ricerca sulla percezione dell’illegalità e sui loro vissuti.
I servizi, infine, si metteranno in gioco sperimentando percorsi di accompagnamento per minori a rischio devianza o già sottoposti a provvedimenti, orientati a valorizzare le risorse della persona in chiave di cura del bene comune, e per giovani adulti sottoposti a misure riparative o a rischio, finalizzati a indirizzarli nella costruzione della propria vita futura. I servizi sosterranno queste attività costruendo nuove procedure e criteri di accompagnamento e approfondendo nuovi metodi di accompagnamento formativo.