Tiki Taka: siamo le persone che incontriamo

Una scuola di musica e un parco giochi per favorire l’incontro fra bambini con disabilità e non

Data di pubblicazione: 28 Gennaio Gen 2019 1057 28 gennaio 2019

Il tema dell’incontro è alla base delle nuove azioni di TIKI TAKA – Equiliberi, uno dei progetti vincitori della terza edizione del bando “Welfare di comunità” di Fondazione Cariplo nato con l’intento di innovare il sistema di welfare in sostegno alle persone con disabilità nel distretto di Desio-Monza. E lo fa coinvolgendo l’intero territorio in laboratori di co-progettazione aperti a persone con disabilità, alle loro famiglie, alle associazioni e ai membri della comunità.

All’interno di un laboratorio di coprogettazione e grazie alla partecipazione attiva dei genitori è nato Spazio Musica Scuola. In particolare sono tre i genitori direttamente coinvolti, uno dei tre, Ivo Ieva, è il direttore organizzativo della scuola.

Lo spazio è rivolto a persone con disabilità e normodotate con l’obiettivo di “fare musica” con l’attivazione di laboratori musicali e attraverso anche la ricerca e l’utilizzo di risorse che permettano l’accesso facilitato anche alle persone con disabilità più complesse e “ascoltare musica” tramite l’organizzazione e promozione di eventi musicali e di lezioni concerto accessibili a tutti.

L’ambizione è quella di creare una scuola di musica territoriale per persone con disabilità anche complessa e persone non disabili. Spazio Musica Scuola è una scuola di musica è per tutti.

Giovanni Vergani, coordinatore TIKI TAKA – Equiliberi

Al momento sono 40 gli iscritti, 30 con disabilità e 10 normodotati, che vanno dai 5 fino ai 55 anni. Il direttore artistico Alessandro Roca che è a sua volta un musicista, ha selezionato una dozzina di docenti, che non sono soltanto bravi musicisti ma sono anche impegnati nel sociale. L'insegnante di canto jazz per esempio è anche musicoterapista al carcere di Monza.

Alessandro Roca racconta che “Spazio Musica Scuola è nato dall’incontro fra i progetti la Fabbrica dei Ponti, La Stanza della musica e TIKI TAKA – Equiliberi. Il direttivo di Spazio Musica Scuola ha deciso di scrollarsi di dosso il concetto della terapia: ognuno accede alla scuola e fa quello che riesce in base alle proprie potenzialità. Il linguaggio musicale per sua natura, supera il linguaggio verbale portandoci a comunicare oltre le parole. In questo modo chi non riesce a comunicare verbalmente alla pari con una persona normodotata, può invece farlo mediante l’espressione artistica. Mentre si fa musica succede che le differenze si appianano.

Vedere ragazzi autistici leggere tranquillamente la musica, tetraplegici e chi non parla con nessuno suonare la batteria per noi è una rivoluzione.

Alessandro Roca – Direttore artistico – educatore

Allo Spazio Musica Scuola vengono organizzati corsi tradizionali di batteria, percussioni, chitarra, basso, pianoforte, flauto traverso, sax, coro e voce, con una predilezione per la musica pop, mentre parallelamente si lavora a un progetto sperimentale.

Grazie al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano stiamo creando con Arduino due prototipi di strumenti per produrre musica facilitata.

Alessandro Roca

Ivo Ieva, genitore ma anche Direttore organizzativo e responsabile eventi, racconta di essere un appassionato di musica e di avere tre figli. Per sua figlia Ilaria, con una patologia genetica grave, la musica è un veicolo importantissimo di comunicazione. Così quando Giovanni Vergani gli ha proposto di creare insieme questa scuola di musica per tutti, non solo per persone con disagi psichici o sociali, ha accettato con un’idea molto chiara in testa.

La nostra scuola si differenzia perché crea momenti di incontro. La nostra finalità è insegnare musica e fare musica attraverso concerti.

Ivo Ieva, Direttore organizzativo - responsabile eventi - genitore

Sono previsti tre spettacoli all’anno, con la compartecipazione di altre associazioni musicali del territorio, come quello di musiche natalizie all’Arengario di Monza.

Spazio Musica Scuola vuole essere uno spazio di apprendimento musicale, ma anche di incontro e di relazione alla pari dove le regole sono uguali per tutti e tutti pagano l’iscrizione o beneficiano delle promozioni, persone con disabilità e non.

È in corso un crowdfunding e sono già stati raccolti 5.000 euro con i quali verranno acquistati sei nuovi strumenti e attivati quattro nuovi corsi di musica. L’obiettivo per il futuro è quello di rendere la scuola economicamente sostenibile grazie alle quote di iscrizione dei partecipanti e al supporto dei volontari.

Tiki Taka Altalena Noi Giochiamo

Un’altra iniziativa nata all’interno di un laboratorio, con l'obiettivo di accompagnare nel gioco i bambini con disabilità e favorire la relazione con i coetanei è NoiGiochiamo. Sono stati i genitori di bambini con disabilità a portare l’attenzione sul fatto che spesso i loro figli al parco giochi si sentono tagliati fuori e non riescono a interagire con altri bambini.


Grazie al lavoro di associazioni di quartiere e genitori è stato inaugurato a Monza lo scorso aprile un parco giochi per tutti i bambini dove è stata installata un’altalena speciale, fruibile anche da bambini con disabilità. L’altalena è stata installata per esaudire il desiderio di Daniela Roveris che all’età di 30 anni non era mai salita su un’altalena. Purtroppo l’altalena è arrivata quando Daniela non c’era più. Come gesto simbolico il parco è stato intestato a lei.

Questo parco è straordinario. È davvero emozionante vedere un bambino scendere dalla sedie a rotelle, salire su un’altalena e sorridere su quell’altalena.

Saverio Argirò, papà di Francesco

In questo parchetto si svolti tutti i sabati pomeriggio, da aprile a luglio, delle attività di animazione con laboratori, giochi e fiabe, grazie alla presenza di educatori e volontari che hanno favorito l’incontro fra bambini. Massimiliana Mauri, operatrice di Novomillennio, racconta che nel parco per tutti sono nate nuove amicizie fra genitori e se ne sono rafforzate delle altre.

Mi hanno stupito molto quei genitori che si sono attivati e hanno portato le bolle giganti per fare giocare tutti i bambini.

Massimiliana Mauri – operatrice Novomillennio
Tikitaka Noi Giochiamo

Intanto è stato intrapreso un dialogo con gli oratori per provare a spostare nei loro spazi le attività durante l’inverno.

Entrambi le iniziative si propongono di affrontare una questione cruciale per le persone con disabilità: la possibilità di realizzare il proprio percorso di vita all’interno della comunità di appartenenza, in rispondenza dei propri desideri, trovando nel contesto comunitario non solo un’occasione di inclusione, ma anche la possibilità di espressione del proprio valore, e dunque di contribuire come parte attiva alla costruzione del bene comune. In questa stessa direzione va un un’altra iniziativa in sviluppo, Anch'io volontario, nata all'interno del lab cittadinanza attiva. L’idea è di impiegare persone con disabilità come volontari. Costruita insieme al CSV, si intende orientarli in base ai loro interessi verso associazioni di volontariato per renderli cittadini attivi.

Siamo le persone che incontriamo, con cui giochiamo e a cui decidiamo di dedicare il nostro tempo.