Lo sguardo della comunità oltre l'emergenza

Le reti di progetto di Welfare in Azione provano a disegnare una nuova normalità

Data di pubblicazione: 7 Giugno Giu 2020 1347 07 giugno 2020
Steve Johnson 5Z9gh Jjji Cc Unsplash

Negli articoli “Per continuare a restare vicini ognuno nella propria casa” e “Nascono nuovi canali per sentirsi vicini” abbiamo raccontato le nuove risposte nate dai progetti sostenuti dal Bando Welfare in Azione di Fondazione Cariplo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Azioni rivolte alla domiciliarità e al supporto a distanza delle persone più vulnerabili, rese possibili grazie alle reti di progetto e alla comunità che nel sostenere gli altri hanno trovato un senso.

In questi giorni in cui stiamo tornando ad abitare i luoghi fisici, seppur a distanza, la maggior parte delle azioni vivono ancora on-line, ma i progetti stanno provando a uscire dalla logica emergenziale. Perché è sempre più evidente che quest’emergenza non finirà da un giorno all’altro ma sarà necessario trovare nuovi equilibri e nuovi modi di essere e di esserci per gli altri.

Ma in che modo i progetti stanno guardando oltre l’emergenza?

Con uno sguardo a quello che è appena passato, con momenti di condivisione su come sia stato vissuto il lockdown, e uno sguardo al futuro con la ripresa delle attività culturali, dei progetti di formazione e orientamento, con la ricerca del lavoro e la creazione di nuove opportunità di occupazione.

Aiutare i ragazzi a orientarsi nel mondo del lavoro è l’obiettivo di Segni di futuro, il progetto che nel territorio della Valle Camonica ha puntato sulla figura del coach all’interno dei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro. I coach, che sono veri e propri “allenatori” e guidano i ragazzi nel prendere coscienza delle proprie competenze, grazie a skype non hanno mai interrotto i colloqui individuali.

Il progetto ha anche attivato il percorso di orientamento per le scuole “Open Mind: una web window sul futuro. Percorso di orientamento scolastico-professionale al tempo del Coronavirus”, rivolto principalmente agli studenti delle classi 4 e 5 degli Istituti Scolastici e Centri di Formazione Professionale della Valle Camonica.

Il titolo dell’iniziativa è un gioco di parole tra l’aprire la mente dei giovani e aprire una finestra sul proprio futuro e sul territorio in cui vivono.

Veronica Fanchini, una delle responsabili del progetto Segni di Futuro
Francesca Saraco J6i Lgznw L1c Unsplash

Con il percorso “Open Mind” è stato anche attivato uno sportello per aiutare i giovani a individuare e mettere in campo i propri talenti. Ad esigenza specifica, saranno coinvolti professionisti provenienti da diversi settori che offriranno esperienze, informazioni utili e strumenti necessari (come si scrive un CV, come ci si presenta a un colloquio di lavoro, quali sono i canali per la ricerca di occupazione…)

Inoltre, vi sarà un coinvolgimento di giovani neo diplomati e neo professionisti già inseriti nel mondo del lavoro, che potranno testimoniare e dialogare con gli studenti in maniera informale e alla pari, restituendo il proprio vissuto e condividendo le loro esperienze.

Alle famiglie stanno pensando i progetti Tam Tam Tempi di Comunità nei comuni del territorio di Morbegno e Fare #BeneComune nel distretto di Pavia.

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Il progetto Tam Tam tempi di Comunità che coinvolge le famiglie del territorio, in particolare quelle più vulnerabili, promuovendo iniziative che favoriscano il mutuo aiuto, la solidarietà e lo scambio culturale, in questi giorni ha presentato al comune di Morbegno e al comune di Rogolo la proposta per la realizzazione degli orti sociali in terreni comunali per aiutare quelle famiglie che si ritrovano a fare i conti con la mancanza di lavoro e di reddito. Sempre in questi giorni partirà la comunicazione di un corso online per baby sitter che offrirà qualche competenza in più a chi intende immettersi sul mercato del lavoro e contemporaneamente offrire alle famiglie che devono gestire la problematica della conciliazione lavoro-famiglia, una lista di persone fidate e formate sulla sicurezza sanitaria. Il progetto sta anche ragionando su come supportare sempre più le famiglie offrendo forme di baby sitteraggio in piccoli gruppi durante il periodo estivo. Per raggiungere e riagganciare i giovani è nato il concorso artistico “Sagome di futuro” per condividere attraverso una foto, un’illustrazione o una poesia, un luogo simbolo del proprio Comune.

Con il concorso Sagome di futuro chiederemo ai giovani come immaginano il loro futuro post-covid all’interno della loro comunità.

Francesca Canazza, Project leader e Community Manager Tam Tam Tempi di Comunità
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Fare #BeneComune, è un progetto che ha l’obiettivo di rendere Pavia una città “family friendly” connettendo energie e risorse, rinsaldando legami e generando reti di mutualità. Quest’anno l’evento Bambinfestival cambia forma e arriverà nelle mani delle famiglie sotto forma di libretto, nel quale i bambini troveranno un’ampia raccolta di laboratori, storie, giochi e attività da sperimentare con le proprie famiglie. Insieme a moltissime organizzazioni e associazioni della città e del territorio, anche i Laboratori Sociali della rete Fare #BeneComune parteciperanno attivamente alla realizzazione del libretto, attraverso proposte di attività e una mappa dei Laboratori Sociali, marchio Fare #BeneComune. Acli Pavia invece sta predisponendo un percorso di formazione a distanza per la ricerca attiva del lavoro, con incontri su piattaforma ZOOM. Nell’ambito delle Laboratorio Sociale La Torretta, le educatrici del Centro prima infanzia e del Tempo per le famiglie, che sono al momento chiusi, stanno realizzando video tutorial e proposte educative rivolte a genitori e bambini che si sviluppa in due-tre momenti live settimanali. Ai partecipanti viene chiesto di condividere i risultati nel gruppo perché nasca un momento di socialità anche se virtuale.

Ha cercato di rispondere all’improvvisa riduzione delle attività dei servizi per la salute mentale Recovery.Net, che nelle province di Brescia e Mantova si rivolge alle persone con disagio psichico per favorire percorsi di ripresa attraverso il coinvolgimento , degli stessi pazienti nella costruzione del proprio percorso di cura, delle loro famiglie e della comunità.

Per restare vicino a chi improvvisamente si è visto privato delle normali attività riabilitative e di socializzazione è stato attivato anche un supporto telefonico “Rimaniamo in Con-Tatto” per ascoltare richieste, dubbi, pensieri e fornire informazioni utili. Ma anche le azioni culturali, fondamentali per favorire una rappresentazione positiva della salute mentale, continuano su una piattaforma on-line. Proseguono infatti i gruppi di scrittura emotiva per raccogliere ricordi ed emozioni vissuti durante il lockdown, il gruppo teatrale del Laboratorio Metamorfosi e la Biblioteca vivente che si sposterà sul sito del progetto dove sarà possibile prenotare “il libro” che si desidera leggere.

In questo momento storico la riflessione è duplice. La prima è sugli interventi a distanza che hanno fatto emergere anche le fragilità delle dotazioni informatiche dei servizi pubblici ed hanno evidenziato quale sia il livello reale di competenze tecnologiche degli operatori e degli utenti. La seconda è sugli ambienti fisici dei servizi per la salute mentale, che piano piano torneranno a essere vissuti.

Le sale di attesa dei nostri Centri psico sociali stipate di persone nelle stagioni autunnali e invernali, senza finestre, saranno ancora praticabili nel post-pandemia? Le cucine e le sale pranzo delle comunità come saranno gestite? Potrà diventare questa un’occasione anche per ripensare gli spazi non solo in funzione anti-virus ma anche in funzione di una migliore vivibilità?

Fabio Lucchi, Medico Psichiatra e Responsabile Scientifico progetto Recovery.Net

Dopo giorni sospesi e incerti, le emozioni diventano riflessioni.

E lo sguardo è nuovamente rivolto al futuro.

Leggi anche gli articoli

Per continuare a restare vicini ognuno nella propria casa

Nascono nuovi canali per sentirsi vicini

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È possibile rimanere aggiornati visitando i canali social dei progetti

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