Procedendo a una riconfigurazione del ruolo dell'ente pubblico e delle relazioni tra soggetti pubblici e privati del welfare, e creando un'infrastruttura generale per le attività e i servizi concreti svolti sul territorio, Brescia Città del Noi si dà come obiettivo quello di creare un nuovo modo di vivere insieme e di prendersi cura gli uni degli altri, arrivando a creare una città che sia una comunità dal soggetto plurale, del “noi”, appunto.
Il progetto, presentato dal Comune di Brescia e da un partenariato composto da Auser Brescia, Cooperativa Co.Librì, Centro Studi Socialis, Università Statale di Brescia e Università Cattolica di Brescia, si organizza in 7 azioni e prevede l'istituzione di 5 agenzie.
La logica è quella di un'azione principale di allineamento, integrazione e governance e di altre 6 azioni, cosiddetti “cantieri”, che individuano le 6 tematiche principali delle attività di comunità e dei servizi alla persona sul territorio, che prevedono un’attenzione particolare alla prima infanzia, ai giovani, agli anziani e alle persone con disabilità, con un occhio di riguardo per il contrasto alla povertà e l’attivazione della comunità. Le agenzie, a loro volta, implementano funzioni trasversali (Governance, Risorse umane, Conoscenza, Comunicazione, Finanza), che sostengono le azioni, ne valorizzano i contenuti e moltiplicano, canalizzandoli e governandoli al meglio, gli effetti di innovazione che producono.
Il punto di partenza è la riorganizzazione su base territoriale dei servizi sociali erogati dal Comune, implementata a ridosso dell'approvazione del progetto, e che sposta fisicamente la pubblica amministrazione in prossimità dei bisogni del territorio.
Contestualmente viene istituito un Consiglio di indirizzo del welfare cittadino che rappresenta un luogo consolidato per il proficuo confronto tra Amministrazione pubblica e Terzo settore. Viene altresì costituito uno specifico Consiglio di progetto che, insieme al precedente, diventerà il luogo del confronto politico-istituzionale della governance integrata a cui si tende.
Un piano comunicativo, di promozione verso l'esterno e di nuovi modi di condivisione e scambio all'interno, darà voce e sguardo rinnovati ai soggetti impegnati nel progetto mentre lo sviluppo di un'area dedicata al fund e people raising darà al progetto e al programma il respiro e le forze necessarie.
Infine, la costruzione collettiva del welfare della città avrà bisogno di uno strumento di condivisione, di analisi e di valutazione delle attività svolte e dei risultati conseguiti. Sarà quindi la realizzazione di un Bilancio Sociale partecipativo un obiettivo trasversale alle azioni del progetto e aiuterà la città a comprendere quali sono le risorse in campo, i bisogni a cui si risponde e con quale modalità e quali ancora rimangono a cui dare una soluzione.
(foto di Camilla Lucchini)