Come superare la frammentazione delle risorse e delle risposte, abbattere le barriere di separazione tra chi accede ai servizi del sistema di welfare e chi no, ma nello stesso tempo generare valore, capitale sociale e connessioni tra le persone?
La risposta viene da “Welfare di tutti”, il progetto ideato e coordinato dall’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Milano insieme ad altri 18 partner, che ha l’obiettivo di far accedere ai servizi di welfare non solo chi già usufruisce di servizi di assistenza domiciliare perché “in carico” al Comune ma anche chi questi servizi li cerca ed è spesso costretto ad affidarsi al mercato “informale” senza garanzia di qualità, “in nero” e scollegato dalla rete dei servizi.
Dalla piattaforma digitale cittadina dei servizi domiciliari, che mette a disposizione delle famiglie e delle comunità un’interfaccia unitaria per accedere al sistema dei servizi, all’apertura di spazi in due zone della città (la 5 e la 8) per far conoscere ai cittadini i servizi, orientandoli e accompagnandoli verso le soluzioni più adatte ai loro bisogni e per favorire l'erogazione in forma condivisa dei servizi: una o più baby sitter condivise tra più bimbi di uno stesso quartiere o scuola, assistenti familiari condivise tra abitanti di uno stesso condominio, servizi di welfare condivisi tra i lavoratori di una azienda.
Il progetto scommette inoltre sul protagonismo di tutti i cittadini, non solo destinatari dei servizi, ma attori di una comunità attiva e solidale. Chiunque potrà entrare nel sistema WeMi con la sua proposta professionale o a titolo di volontariato.