Il progetto Mano a Mano. Fare insieme per stare insieme si riferisce a 12 dei 60 Comuni della Provincia di Lodi dove l’incidenza dei migranti richiedenti asilo o rifugiati sulla popolazione è superiore allo standard ministeriale.
I destinatari del progetto sono in primis i migranti accolti nelle strutture degli enti gestori aderenti al progetto e operativi nei 12 Comuni. La popolazione di riferimento secondaria è composta da tutti i residenti nella provincia di Lodi: 60 Comuni, 230.000 abitanti e circa 1032 richiedenti protezione internazionale. Infine, le persone migranti accolte in tutta la provincia di Lodi, gli amministratori e tutti gli operatori coinvolti nell’accoglienza.
Il progetto intende affrontare il problema della gestione ancora molto estemporanea e frammentata del fenomeno migratorio promuovendo lo sviluppo di forme partecipate e comunitarie di gestione.
Di fronte al fenomeno migratorio infatti gli organi deputati alla sua gestione hanno fornito risposte incapaci di soddisfare le aspettative di tutti gli attori coinvolti, in un contesto sociale indebolito dalla crisi economica che non favorisce il contatto con l’altro e la condivisione di risorse.
L'ipotesi che muove l'impianto progettuale riguarda il fatto che è mancato un approccio che guardasse alla creazione di risposte che partissero da un punto di vista comunitario. L'obiettivo prefissato consiste nel promuovere lo sviluppo e l'affermazione di forme partecipative di gestione dell'immigrazione che favoriscano: la definizione di accordi inter-istituzionali; la riduzione dei timori e delle diffidenze reciproche; il miglioramento dei relativi percorsi dei richiedenti asilo e rifugiati. Il fine è promuovere la creazione di un circolo virtuoso che porti benefici ai territori accoglienti, ai loro cittadini e alle persone migranti.
Nello specifico il progetto identifica sei azioni di progetto.
Coinvolgimento della comunità attraverso laboratori sociali per l'ideazione e l’organizzazione di eventi coprogettati tra cittadini e migranti. Comunicazione alla cittadinanza delle attività promosse dal progetto con un convegno per ogni annualità, per restituire i risultati, rivolto in particolare alle amministrazioni comunali ancora da coinvolgere. Forme di governance integrate del fenomeno migratorio che favoriscano la compartecipazione tra enti del pubblico, del privato, del privato sociale, dei cittadini e delle persone migranti. Accoglienza e post-accoglienza coprogettata con i migranti attraverso un tavolo tecnico mensile che tenga conto delle istanze raccolte nei gruppi di partecipazione dei migranti e in fase di uscita, sperimentazioni di adozioni presso famiglie italiane, cohousing e microcredito a favore di iniziative imprenditoriali. Governance di progetto che monitori costantemente il progetto. Infine, Fundraising finalizzato al sostegno di alcuni eventi di aggregazione e socializzazione, delle adozioni in famiglia, delle iniziative di cohousing, e del recupero e valorizzazione dei Beni Comuni individuati e Peopleraising.