Il progetto Fare #BeneComune nasce per affrontare i fenomeni di povertà e impoverimento nell’ambito territoriale del Distretto di Pavia di cui fanno parte 12 Comuni e in cui vivono 105.556 abitanti. Il 69% risiede nel capoluogo Pavia e il 31% negli altri piccoli Comuni. Sono 50mila i nuclei familiari residenti nel Distretto, di cui il 20% sono famiglie con minori a carico: se ne contano 15mila.
Le cause della vulnerabilità familiare sono anzitutto ricondotte alla crisi economica che ha procurato una riduzione delle opportunità lavorative in un mercato meno reattivo rispetto al resto delle province lombarde. Questa situazione risulta spesso esasperata dalla concomitanza con altre difficoltà, di natura relazionale e psicologica come conflitti, insicurezza e senso di sconfitta, e dalla rarefazione delle reti naturali e di prossimità e dei legami comunitari. La multidimensionalità di queste problematiche coinvolge non solo gli adulti ma anche i figli minori e i neomaggiorenni, per i quali le difficoltà familiari si riflettono sulla qualità delle opportunità di crescita, cura e socialità di cui possono disporre.
Fare #BeneComune vuole sviluppare esperienze di partecipazione e di co-produzione sociale attraverso la creazione di 10 Laboratori permanenti di comunità che diventino punti di ascolto, confronto e mutualità tra famiglie e con altri cittadini residenti. L’insieme delle azioni progettuali sperimenta un sistema di interventi basati sullo sviluppo di beni comuni sociali che intrecciano fiducia reciproca, capacità collaborative, competenze diffuse, relazioni, benessere, empatia, socialità, cittadinanza attiva, mutualità, affiancando, completando e compenetrando le politiche familiari basate sui tradizionali interventi. L’idea è che, dopo i tre anni di intervento, il cambiamento perseguito sarà visibile: le famiglie in situazione di difficoltà saranno più consapevoli e attrezzate nel gestire e governare le criticità emerse, più informate e più capaci di fruire dei servizi e delle opportunità del territorio, partecipi di microreti mutualistiche e contribuiranno maggiormente alla vita comunitaria.
I soggetti pubblici e del privato sociale avranno arricchito la propria capacità di analisi e intercettazione delle problematiche di vulnerabilità e fragilità sociali presenti a livello locale; avranno migliorato le modalità di intervento sociale privilegiando un approccio preventivo, che valorizza la prossimità e promuove l’integrazione di energie e risorse. L’affidamento e la reciprocità sono per i promotori del progetto le modalità principali di interazione solidale.
Per questo motivo il Consorzio Sociale Pavese, ente capofila, e gli altri soggetti coinvolti e radicati nel territorio hanno sviluppato quattro azioni. Con “FAMIGLIE #BENECOMUNE” si vuole intercettare, coinvolgere e accompagnare le famiglie che vivono situazioni di difficoltà economica relazionale e sociale, in percorsi di condivisione e supporto di cui esse stesse, insieme ad altre famiglie, saranno protagoniste attive. Tra le iniziative più significative c’è il Tutoring Familiare che comprende percorsi personalizzati o di gruppo di accompagnamento per le famiglie; incontri di informazione e sensibilizzazione sui temi economico-finanziari; l’accompagnamento alla gestione di conflitti familiari e sociali; il sostegno alla genitorialità per aiutare i genitori ad affrontare la fragilità nella gestione del proprio ruolo.
La seconda azione “CRESCERE #BENECOMUNE” si concentra soprattutto sui giovani del territorio. Il progetto intende, all’interno di scuole e luoghi frequentati da tutti i minori, costruire e rafforzare un ventaglio di opportunità per lo sport, la cultura e la socialità che favorisca la fruizione di tutti, anche da parte dei bambini e dei ragazzi che hanno minori possibilità in una logica di integrazione e interazione tra pari. “COSTRUIRE #BENECOMUNE” è la terza azione del progetto. L’obiettivo principale dell’azione è quello di creare dei veri e propri laboratori di prossimità: luoghi di incontro e di riferimento. “PER FARE #BENECOMUNE” è l’ultima azione in cui si andranno a strutturare governance, comunicazione e valutazione dei risultati e attività specifiche per un confronto continuo e costante.